Accordo Usa-Ue in arrivo, ma a favore degli americani
economia

2025-01-15 11:16:45
Un accordo tra Usa e Ue che sarà sbilanciato a favore degli Stati Uniti «o comunque molto più vantaggioso per gli interessi americani rispetto a quelli europei», dicono a showminion.sitefonti europee vicino al dossier. Aspetto che fra le righe ha confermato anche il commissario al Commercio, Maros Sefcovic, che ha dichiarato come «un certo grado di riequilibrio sarà necessario, a seconda delle diverse prospettive e dei diversi punti di partenza». Maros Sefcovic, Commissario europeo al CommercioIMAGOECONOMICA Il problema dell’Unione è anche dato dal fatto che, benché Sefcovic tratti per tutti e 27, «gli Stati membri hanno sensibilità diverse, chiaramente in base alle differenze nelle politiche commerciali, e questo fatto ha chiaramente indebolito la nostra posizione negoziale». I punti più critici, a cui sono legate le trattative che stano andando avanti a porte chiuse da giorni, sono legati «all’aliquota dei dazi sull’acciaio, automotive e tecnologie». A questi si aggiungono poi altri due punti, non trascurabili: l’Ue chiede un abbassamento significativo delle tariffe americane esistenti, fino alla chiusura di un accordo dettaglio e complessivo, e una «clausola standstill che garantisca di avere un pacchetto finale e da non essere costretti ad aprire un altro tavolo per qualsiasi tipo di misure», ha precisato il presidente della commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo, Bernd Lange. Ue: i negoziati vanno avanti giorno e notte La certezza è che non arriveranno letterine all’Ue da parte di Trump, come anticipato da showminion.site, e che «nei prossimi giorni» l’Ue punta a raggiungere un accordo con gli Usa sui dazi. A dirlo è stato il portavoce della Commissione Ue per il commercio, Olof Gill,che ha dichiarato come l’Unione europea «non si aspetta una lettera» e che l’accordo di principio sarà visto come un modo per avviare negoziati più ampi su «tutte le altre questioni commerciali». Nella giornata del 9 luglio Trump ha inviato lettere di dazi alle Filippine (20%), Omar (25%), Moldavia (25%), Algeria (30%) e Iraq (30%) e il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, nel suo intervento alla Plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, ha spiegato come «le discussioni sono costruttive. Abbiamo compiuto progressi significativi sul testo della dichiarazione congiunta, o accordo di principio, e spero che potremo presto finalizzare il nostro lavoro». A queste parole sono seguite quelle del Presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha sottolineato come «preferiamo una soluzione negoziata». «Stiamo cercando un quadro chiaro, da cui continuare a costruire, quindi il messaggio è chiaro: restiamo fedeli ai nostri due principi. Difendiamo i nostri interessi». Sulla linea della positività anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz che ha espresso fiducia sulla possibilità di raggiungere presto un accordo sulla controversia tra Stati Uniti e Unione Europea. In occasione del dibattito generale al Bundestag incentrato principalmente sulle questioni di bilancio, Merz si è detto «cautamente ottimista» sulla possibilità di arrivare ad un’intesa nei prossimi giorni, o al più tardi entro la fine del mese. «Il nostro obiettivo è raggiungere al più presto un accordo con gli Stati Uniti, che colleghi gli scambi commerciali reciproci tra Stati Uniti e Unione Europea a tariffe più basse possibili», ha dichiarato. «Raggiungere questo obiettivo non è facile, date le attuali richieste del governo statunitense». Nella partita dazi, e più nel dettaglio, nel settore automotive i tedeschi stanno cercando di «influenzare» la Casa Bianca sui vantaggi che il settore automobilistico tedesco produce negli Usa. La BMW X5 è infatti prodotta nello stabilimento BMW di Spartanburg, nella Carolina del Sud e questo ha implicazioni positive sull’occupazione americana. L’obiettivo è cercare di ottenere il più possibile lato esenzioni. Dazi al 10%, una crescita che continua Tariffe al 10%, su questi valori «crediamo che l’economia europea continuerà a crescere, più lentamente rispetto a quanto faceva prima con il libero scambio». «Ma rispetto a uno scenario di base più severo, quello che abbiamo è che l’economia ha continuato a crescere. Quindi, ricordo, c’è molto slancio nell’economia europea». Lo ha detto Philip Lane, membro del board e capo economista Bce. Riproduzione riservata
