L’IA a scuola: il piano degli esperti per rilanciare l’Italia nel digitale europeo
intelligenza artificiale

2025-05-09 05:53:09
E’ l’intelligenza artificiale la nuova, urgente sfida educativa, che deve coinvolgere non solo il sistema dell’istruzione “tradizionale”, ma ogni ambito sociale, alla luce dei profondi divari nelle competenze digitali che espongono trasversalmente ampie fasce ai rischi di violazione della sfera individuale.
E l’appello a “introdurre l’educazione all’Intelligenza Artificiale fin dalla scuola dell’obbligo, promuovendo una cultura del digitale che sviluppi comprensione logica, spirito critico, consapevolezza etica e responsabilità democratica” parte dal Comitato Data Governance e AI Compliance (DGAIC), promosso dalla FONDAZIONE AISES – SPES Academy (Scuola di Politiche Economiche e Sociali Carlo Azeglio Ciampi, nata all’interno delle attività dell’Accademia Internazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale) con lo scopo di “creare un punto d’incontro tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca per contribuire alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale in Italia e valorizzare il ruolo del Paese nell’attuazione del regolamento europeo sull’IA”. In particolare, l’obiettivo è dare seguito all’articolo 4 dell’AI Act, che prevede l’obbligo per fornitori e utilizzatori di AI di garantire un adeguato livello di alfabetizzazione, per il personale e per chi opera con i sistemi, al fine di promuovere un uso responsabile e consapevole delle tecnologie, riducendo i rischi e massimizzando i benefici.
Il Comitato DGAIC è presieduto dal prof. Valerio De Luca, direttore della SPES Academy "Carlo Azeglio Ciampi" e presidente della Fondazione AISES, e coordinato dal prof. Oreste Pollicino, messinese, ordinario di Diritto della Regolamentazione dell’IA all’Università Bocconi. Ne fanno parte Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Mario Nobile, direttore generale dell’AGID-Agenzia per l’Italia Digitale, e Guido Scorza, componente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali.
Il primo incontro del tavolo tecnico si è tenuto nei giorni scorsi nella sede romana della SPES Academy, sintetizzando una visione condivisa fondata su tre pilastri: cultura generale per rafforzare l’autodifesa digitale e la cittadinanza attiva; formazione professionale per chi interagisce quotidianamente con sistemi AI; competenze tecnico-normative per una governance efficace e responsabile.
"Il nostro obiettivo – evidenzia De Luca – è creare uno spazio di confronto tra istituzioni, industria ed esperti per orientare strategie, politiche e pratiche verso modelli di sviluppo e regolazione responsabili, efficaci e capaci di accompagnare l’innovazione tecnologica con una cultura diffusa e consapevole. L’AI Literacy rappresenta oggi una vera e propria sfida educativa, per costruire competenze multilivello, necessarie per affrontare in modo consapevole e responsabile le implicazioni dell’AI Act. La formazione diventa così un requisito essenziale di compliance e uno strumento chiave per rafforzare la qualità del buon governo societario.”
“Un laboratorio dinamico e pluralista – afferma Pollicino – in cui con il dialogo tra istituzioni, operatori e accademia si cercherà di avviare un percorso virtuoso di concretizzazione e contestualizzazione della normativa europea. L’alfabetizzazione all’intelligenza artificiale non è più un lusso, ma un presidio di cittadinanza attiva. In un ecosistema digitale pervaso da sistemi algoritmici opachi, la conoscenza dell’AI deve essere trasversale. Educare all’AI significa rafforzare la fisiologia del sistema democratico, rendendo i cittadini meno vulnerabili agli automatismi e più capaci di esercitare controllo, voce e responsabilità.”
Un fronte comune con accademia, istituzioni e imprese
L’incontro ha visto il coinvolgimento di istituzioni, imprese strategiche e attori del mondo della formazione: “Un primo passo – è stato sottolineato – per promuovere un ecosistema nazionale inclusivo, intergenerazionale e orientato al futuro, dove l’AI literacy sia motore di democrazia, competitività e buon governo. Un fronte comune per rendere l’Italia protagonista in Europa nel governo etico e consapevole dell’innovazione algoritmica”. Tra i partecipanti istituzionali Bruno Frattasi, dg dell’Acn, Guido Scorza, componente del Gpdp, e Vittorio Calaprice, per la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Presenti rappresentanti di Eni, Generali, Google, Microsoft, Intesa Sanpaolo, Leonardo, TIM, Terna, Enel, Marcegaglia, Banca Sella, Multiversity Group, Anitec-Assinform.
“La priorità – sottolinea Scorza – è dichiarare guerra all’analfabetismo digitale, una piaga che affligge oltre metà della popolazione italiana e poco meno della metà di quella europea e che, se non sconfitta, minaccia di rendere insostenibile l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società. Sia perché una tecnologia tanto potente nelle mani di persone che non la conoscono è inesorabilmente pericolosa, sia perché c’è il rischio di dar vita a una società digital divisa, nella quale ci saranno persone di serie A, quelle capaci di utilizzare consapevolmente l’intelligenza artificiale e, quindi, di coglierne le straordinarie opportunità che offre, e persone di serie B, quelle incapaci di farlo. Dobbiamo fare quello che nel secondo dopoguerra si fece contro l’analfabetismo funzionale”.
E proprio il governo dell’IA generativa è stato uno dei fronti di maggiore impegno nel 2024 per l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali (presieduta dal prof. Pasquale Stanzione, con la vicepresidente Ginevra Cerrina Feroni, e i componenti Agostino Ghiglia e Guido Scorza) che martedì 15 luglio, alle 11 presso la Sala della Regina di Montecitorio, presenterà la Relazione al Parlamento sull’attività svolta nel 2024. Un anno caratterizzato da interventi in ambiti fortemente innovativi, come le nuove tecnologie emergenti, l’intelligenza artificiale generativa, i modelli “pay or ok” e l’addestramento dei sistemi di IA tramite web scraping, accanto a costanti consolidate come il contrasto al telemarketing aggressivo, la tutela dei soggetti più vulnerabili e la protezione dei dati sanitari.
