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«Riso nello spazio, ma la pentola resta un mistero»

Scienze del cibo

2025-08-01 11:35:06


Marta Del Bianco

, biologa, lavora all’

Agenzia Spaziale Italiana

. Studia il cibo per gli astronauti. «Se vogliamo affrontare missioni di lunga durata dobbiamo imparare a coltivare cibo nello spazio», spiega a

Repubblica

. E oggi alla conferenza annuale della

Società di Biologia Sperimentale ad Anversa, in Belgio

, presenterà l’ultima pianta spuntata nell’

orto spaziale: il riso

. Un orto nello spazio, dice a Elena Dusi, serve «primo per ragioni logistiche: non è pensabile stivare in un’astronave il cibo necessario per mesi. Secondo perché agli astronauti servono vitamine, antiossidanti e fibre che solo le verdure fresche forniscono. E poi c’è una ragione psicologica. Come sa chi ama il giardinaggio, accudire le piante ha un effetto rilassante. Fa stare bene anche in una situazione stressante come un lungo viaggio spaziale».

Il cibo nello spazio

Secondo Del Bianco «l’obiettivo più raggiungibile è far crescere le piante in serre chiuse, sia su un’astronave che su altri pianeti.

Il suolo di Luna e Marte è poco adatto

, sia perché è carico elettricamente sia, nel caso di Marte, perché è ricco di perclorati, sostanze tossiche per le piante». Sulle astronavi non si usa la terra: «Sono tutte colture idroponiche o aeroponiche. Usiamo tessuti spugnosi, o plastici o naturali come le fibre di cocco, all’interno dei quali l’acqua riesce a scorrere per capillarità e distribuirsi in modo uniforme lungo le radici.

L’acqua viene arricchita con sostanze nutrienti

come fosfati o potassio».

E alla mancanza del sole si rimedia «mettendo a punto vere e proprie

ricette di luce

per far crescere al meglio ogni specie. Alle piante basterebbero

mix di led bianchi, rossi e blu.

Noi aggiungiamo anche il

verde

per appagare lo sguardo degli astronauti coltivatori e per consentirgli di notare eventuali problemi di crescita. Senza il verde vedrebbero

foglie grigie o bluastre

e non avrebbero modo di rendersi conto della salute delle piante».

Il riso

Ora si dedicano al riso. «Siamo a buon punto con le piante che forniscono vitamine e antiossidanti, come i vegetali a foglia: insalate e la famiglia di cavoli e broccoli. Ma per le missioni molto lunghe, soprattutto se pensiamo di costruire basi permanenti su Luna o Marte, abbiamo bisogno anche di calorie, quindi di cereali o legumi. L

e piante di cereali che usiamo sulla Terra hanno però dimensioni eccessive

per lo spazio. Siamo in grado di rimpicciolirle

manipolando un ormone che si chiama gibberellina

, ma le rese ne risentono. Con i colleghi delle università di Milano, Napoli e Roma abbiamo cercato i geni giusti da manipolare per ottenere piante nane ma produttive. Dopo il riso, potremmo adattare allo spazio anche altri tipi di cereali».

Il sapore

Il riso spaziale sarà anche buono di sapore: «Ecco, c’è una difficoltà di cui non abbiamo parlato. Stiamo imparando a coltivare il riso nello spazio, ma al momento

non abbiamo modo di far bollire una pentola d’acqua su un’astronave

. La cucina resta un problema da risolvere, se vogliamo che gli astronauti assaggino il risotto».

L’articolo
«Così faremo crescere il riso sulle astronavi. Ma non sappiamo ancora come far bollire una pentola»
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