Femminicidi: Ergastolo Approvato. Schlein: "Intesa Con Roccella"
notizia

2025-08-10 05:37:54
Primo via libera all’istituzione dell’ergastolo per i femminicidi in Italia. Dopo giorni di stallo della norma, il disco verde in commissione Giustizia al Senato è arrivato all’unanimità. Complice un contatto tra la ministra delle Pari opportunità
Eugenia Roccella
e la segretaria del Pd
Elly Schlein
che ha portato a una sintesi tra le diverse posizioni sulle restrizioni che la legge prevede di introdurre. Ma la numero uno del Nazareno lancia il guanto di sfida a
Giorgia Meloni
: “Adesso lavoriamo sulla prevenzione affinché non ci sia mai più una donna che quando va a denunciare non venga presa sul serio”.
Il testo approvato in commissione a palazzo Madama dice con chiarezza che “chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di odio o di discriminazione o di prevaricazione o come atto di controllo o possesso o dominio in quanto donna, o in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali, è punito con la pena dell’ergastolo”.
L’ok all’unanimità è arrivato grazie al contatto tra Schlein e Roccella. “La prima proposta che hanno fatto le relatrici per noi era inaccettabile – osserva la segretaria del Pd – stavano ignorando i nostri emendamenti. Io e la ministra siamo arrivate a una soluzione condivisa, che poi è stata votata all’unanimità in commissione. Questa è la seconda volta che arriviamo a votare insieme su delle norme che riguardano la violenza di genere sulla repressione”.
Adesso la sfida per il Pd è andare oltre la repressione su cui invece punta il governo Meloni. "Quello che noi diciamo è che la repressione non basta – incalza la leader dem – ora rilanciamo per lavorare insieme sulla prevenzione che per noi è indispensabile e vuol dire investimenti sulla formazione specifica del personale delle pubbliche amministrazioni e delle forze dell’ordine. Ed educazione al rispetto e alle differenze obbligatoria in tutti i cicli scolastici". L’invito di Schlein è alla premier Giorgia Meloni: "Diciamo quindi che come abbiamo fatto sulla repressione, adesso lavoriamo per trovare una sintesi anche sulla prevenzione".
Quali le criticità maggiori nel primo testo presentato dalla destra? "Per noi, appunto, non era accettabile perché difficilmente attuabile. Presentava delle difficoltà dal punto di vista probatorio. Alla fine abbiamo potuto sostenerlo perché sono stati presi in considerazione i nostri miglioramenti. Anzitutto su come scrivere questo reato perché tuteli le donne. Per noi è la dimostrazione che non ci siamo mai sottratti”.
Schlein ha ricordato che più volte si è rivolta alla presidente del Consiglio per chiedere di mettere da parte le differenze politiche sul contrasto alla violenza di genere. “Adesso però bisogna che lavoriamo insieme sulla prevenzione. L’obiettivo è che non ci sia mai più una donna che quando va a denunciare non venga presa sul serio. Oppure non riceva una valutazione adeguata dei rischi che corre. Dall’altra parte insistiamo sull’educazione al rispetto e alle differenze, obbligatoria in tutti i cicli scolastici, perché è da lì che devi partire per scaricare l’idea criminale di un possesso sul corpo e sulla vita delle donne”.
