Terry Gilliam sulla cultura woke e Trump: “A causa sua il mio film è da buttare”
cultura popolare

2026-03-20 07:33:57
Nel 1985 usciva nelle sale
Brazil
, il capolavoro distopico di
Terry Gilliam
, regista amatissimo e controverso, una delle “anime” dei celebratissimi Monty Python; il cineasta britannico festeggerà il quarantennale del film durante l’Umbria Film Festival 2025, di cui è presidente onorario. E proprio in occasione della kermesse, Gilliam ha rilasciato una lunga intervista in cui parla del suo prossimo film, una satira sulla cultura woke intitolata
The Carnival at the End of Days
, ammettendo di averlo dovuto riscrivere a causa di
Donald Trump
. Quello del britannico non è però – solo – un attacco frontale al contestatissimo tycoon, come di primo acchito potrebbe sembrare.
Come possiamo leggere su
THR
, infatti, Gilliam
accusa Trump di aver letteralmente disinnescato il suo film
, una satira pungente sugli estremismi della
cultura woke
che,
come potete leggere qui
, ha subito una forte ritrazione a seguito della rielezione del miliardario alle ultime Presidenziali.
Così, la messa alla berlina di certi eccessi ha, secondo Gilliam, completamente perso di efficacia
Beh, Trump mi ha mandato completamente a f*nculo l’ultimo film, una satira sugli scorsi anni, quando le cose andavano… come andavano. Poi è arrivato lui e ha ribaltato il tavolo. Insomma, mi ha ammazzato il film.
All’inizio avevo anche pensato a un sottotitolo: “
Grande divertimento per tutti quelli che si offendono con facilità
“. Era quello lo spirito.L’altro giorno pensavo di aggiungere un piccolo preambolo al film, per salvarlo, dato che ora mi tocca riscriverlo da capo
“
Ciò che state per vedere è ambientato durante il periodo che gli storici chiamano L’Era Senza Trump, dal 2020 al 2024″.
Tipo documentario distopico, ma con più fuochi d’artificio e meno dignità.”
Il genio britannico contestualizza così questa dichiarazione, lamentando le eccessive
pastoie in cui l’umorismo è stato costretto
negli ultimi anni, senza tuttavia risparmiare una frecciata al Presidente, già definito
in una vecchia intervista del 2018
, “un idiota”
“
Penso che Trump abbia davvero stravolto tutto. Ha capovolto il mondo. Non so se la gente ora ride di più, ma probabilmente ha meno paura di farlo
. Prima c’erano attivisti woke con una visione rigida e moralista che mettevano in soggezione parecchie persone: ormai raccontare una battuta era diventato un atto di coraggio.
Bastava scherzare su qualcosa perché qualcuno ti accusasse di stare prendendo di mira i più deboli
. Ma non è così: si trattava semplicemente di cogliere l’assurdità della condizione umana.
Ironia e satira erano diventate quasi impraticabili
. E per me l’umorismo è una delle cose più importanti nella vita. L’uomo ha sei sensi, e il settimo è proprio il senso dell’umorismo. Senza, la vita diventa un inferno.Ma lui ha anche distrutto la satira:
come si fa a fare satira vedendo come gestisce e governa il mondo?
Durante il press tour per il suo Don Quixote, Gilliam aveva infatti
dichiarato
“Per anni ho continuato a dire: arriveremo al punto di avere un truffatore fatto e finito alla Casa Bianca. E adesso eccoci qui…
Per uno come me, che ha sempre amato ribaltare le cose, dovrei trovarlo divertente – ma
Trump è semplicemente un idiota
.”E nemmeno l’umorismo può salvarci. Neanche i Monty Python, ai loro massimi negli anni ’60, sarebbero riusciti a tenere testa al caos surreale di questa presidenza. È tutto assurdo.
La verità, ormai, fa più ridere di qualsiasi cosa si possa inventare.”
Sempre nella stessa occasione, in una lunga chiacchierata con
The Indipendent
, Gilliam aveva espresso in tutta chiarezza la propria opinione sull’allora nascente #meToo e sui legacci del pensiero unico
“Sì, ho detto che il #MeToo è una caccia alle streghe. Ci sono state persone buone, o al limite un po’ irritanti, che sono state travolte. È sbagliato. Non mi piace la mentalità da branco. Parliamo di adulti ambiziosi che fanno delle scelte. È ovvio che ci sono state accuse vere e gravissime da parte di molte donne, e loro vanno ascoltate. Ma il fatto che non si possa nemmeno fare una battuta sull’argomento? No, non ci sto.
Da uomo bianco sono stanco di essere incolpato per tutto. Sono per la diversità, ma
il fanatismo è il vero nemico
. La vita è troppo bella e complessa per non riderci sopra. È per questo che non sono diventato missionario, come pure da piccolo mi sarebbe piaciuto: il loro Dio non sa ridere.»
The post
Terry Gilliam sulla cultura woke e Trump: “A causa sua il mio film è da buttare”
appeared first on
showminion.site.it
.
