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Elon Musk ha creato un partito, ma non può diventare presidente: il motivo

politica e governo

2026-04-03 12:53:30

Il miliardario ha fondato l’America Party, ma un requisito della Costituzione americana gli impedisce di candidarsi alla Casa Bianca

Elon Musk ha un sogno: diventare presidente degli Stati Uniti. Ma c’è un enorme ostacolo che rischia di distruggere le sue ambizioni politiche prima ancora che inizino. Il miliardario imprenditore, dopo aver annunciato la creazione del suo partito "America Party", sta cercando di scuotere il sistema politico degli Stati Uniti, dominato da due soli grandi partiti. Ma c’è un dettaglio della sua vita che potrebbe costargli caro: secondo la legge americana, Musk non può neanche candidarsi. Ecco perché. L’idea di Musk di entrare nel mondo della politica non sorprende più di tanto. Già in passato, le sue dichiarazioni avevano fatto pensare a una sua voglia di rompere con il sistema bipartitico che caratterizza gli Stati Uniti. Il primo segnale è arrivato quando ha deciso di sostenere la candidatura di Donald Trump, finanziando la sua campagna con oltre 132 milioni di dollari. Tuttavia, quando la collaborazione tra Musk e Trump si è interrotta bruscamente, l’imprenditore ha cominciato a delineare un progetto politico tutto suo. Il 7 giugno, Musk ha posto una domanda ai suoi follower su X (ex Twitter): “Volete un nuovo partito che rappresenti davvero l’80% della popolazione di mezzo?”. La risposta è stata entusiasta, con oltre il 65% di consensi favorevoli alla creazione di una nuova forza politica. E il 4 luglio, nel giorno dell’Indipendenza, Musk ha rilanciato l’idea, chiedendo ai suoi follower se fosse giunto il momento di “rompere” con il sistema dei due partiti. Così è nato l’America Party. Independence Day is the perfect time to ask if you want independence from the two-party (some would say uniparty) system! Should we create the America Party? — Elon Musk (@elonmusk) July 4, 2025 Ma dietro l’entusiasmo e le dichiarazioni, c’è un ostacolo che potrebbe mettere fine a qualsiasi sogno presidenziale: la legge americana. La Costituzione degli Stati Uniti stabilisce che per essere eleggibili alla presidenza bisogna essere nati “naturalmente” negli Stati Uniti. Elon Musk, nato in Sudafrica da padre sudafricano e madre canadese, non soddisfa questo requisito. E questo lo rende, al momento, incandidabile. Certo, nella storia ci sono stati tentativi di aggirare questo ostacolo. Nel 2008, ad esempio, il candidato repubblicano John McCain si trovò in una situazione simile, essendo nato a Panama, in una base militare sotto il controllo degli Stati Uniti. Tuttavia, la sua candidatura fu accettata grazie a una revisione legale che lo considerò “nato naturalmente” in base a due fattori: McCain era figlio di due cittadini statunitensi e la base dove nacque era sotto il controllo degli Stati Uniti. Ma la situazione di Musk è ben diversa, e trovare una soluzione simile sarebbe ben più complicato. Musk non sembra, comunque, preoccupato da questo ostacolo. Nel suo piano per cambiare il sistema politico, ha parlato di una “strategia di Epaminonda” (un riferimento all’eroe tebano), cercando di superare il bipartitismo che domina la politica americana. Ma la realtà dei fatti è che, a meno di una modifica delle leggi, la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti sembra davvero un sogno irrealizzabile. In sintesi, sebbene Musk stia cercando di scuotere le fondamenta della politica americana, il muro legale che si frappone tra lui e la Casa Bianca è alto e difficile da abbattere. Riuscirà a superarlo? Solo il tempo potrà dirlo, ma per ora, la sua ambizione presidenziale si scontra con un ostacolo insormontabile.

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