Palazzo in crisi: ‘Attacco gravissimo, vergognoso creare liste di proscrizione’
notizia

2026-04-21 00:59:06
Protestare contro un giornale in nome della libertà. È il classico paradosso che crea la notizia. Come l’uomo che morde il cane (e non il contrario). Sembra impossibile e invece è successo: ieri mattina dietro lo Scalo Farini a Milano, dove si trovano le sedi del nostro quotidiano e di Libero. Un sit-in per Gaza e contro chi osa difendere le ragioni e i diritti degli ebrei.
Tanto paradossale la questione che anche il mondo della politica non può fare a meno di fermarsi e riflettere. E in molti casi anche attaccare duramente proprio chi di quella protesta si è fatto artefice e attore. Due sono le preoccupazioni che si ricavano dalle reazioni del mondo della politica. La prima riguarda ovviamente il diritto inalienabile di parola e di informazione. Che la stampa deve esercitare ma la politica garantire. La seconda sottolinea le possibili derive violente di azioni come quella promossa da Potere al popolo. Galeazzo Bignami (FdI) parla di un "fatto grave che non può essere sottovalutato". "La protesta inscenata da Potere al Popolo – aggiunge il capogruppo FdI a Montecitorio -, ha assunto toni intimidatori e aggressivi". "Sarebbe sbagliato sottovalutare questo tentativo di intimidire la libera stampa – avverte l’azzurro Paolo Emilio Russo -, rimanere in silenzio mentre qualcuno alimenta un clima di tensione e addirittura di paura". "C’è una galassia pericolosa, in Italia come negli altri Paesi occidentali – ricorda la deputata di FdI Ylenja Lucaselli -, che alimenta odio e antisemitismo". E la sua collega di partito, Sara Kelany si spinge fino a definire il sit in sotto le redazioni dei giornali "un’azione squadrista e antisemita".
La principale preoccupazione resta quella della difesa della libertà di stampa. Oltre la solidarietà a Sallusti e al direttore di Libero Mario Sechi, la principale preoccupazione è la difesa della libera informazione. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, cita a tal proposito la nostra Carta. "Importante è riaffermare il valore della libertà di stampa – afferma La Russa – come sancito dalla nostra Costituzione". E il presidente della Camera Lorenzo Fontana aggiunge: "Il pluralismo delle idee deve rimanere sempre nel perimetro del confronto civile".
Un diritto, quello della libertà di stampa, che "è di tutti da tutti va difeso e rispettato" aggiunge Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, evoca il difficile contesto internazionale e spiega: "la libertà di stampa è la garanzia più solida contro ogni deriva autoritaria".
Giovanni Donzelli (FdI) punta il dito contro l’odiosa lista di proscrizione sbandierata dagli attivisti pro Pal con tanto di segnalazione dei giornalisti "sgraditi". "Un attacco gravissimo – spiega il responsabile dell’organizzazione del partito -, addirittura messo in atto presentando delle vere e proprie liste di proscrizione con i volti dei giornalisti definiti servi". "Si possono e si debbono avere idee diverse ma mai la contestazione può arrivare all’attacco alle persone", commenta il segretario Matteo Renzi (Italia viva).
Di "gesto inaccettabile" parla anche Elisabetta Gardini (FdI), mentre e il suo collega di partito Riccardo De Corato collega la "vergognosa" iniziativa a quanto accaduto nei giorni scorsi sempre a Milano. "La cosa ancor più grave è che tutti questi pro-Pal e pro-Hamas, che per mesi sono stati supportati e appoggiati dal centrosinistra milanese, sono passati dagli insulti nei cortei alle minacce". Dai ministri Lollobrigida, Santanchè, Roccella e Zangrillo, passando per i capogruppo di Forza Italia (Barelli e Gasparri), da Carlo Fidanza (euodeputato FdI-Ecr) a Raffaele Nevi (FI) e al sottosegretario con delega all’Editoria Alessandro Morelli (Lega), è ampio lo spettro di chi esprime solidarietà a noi e ai colleghi di Libero (comprensivo dell’Associazione lombarda giornalisti). Da questo spettro, però, resta fuori la sinistra.
