**"Procaccini: ‘Fitto in Commissione, non ho votato’ – La verità su FdI**
politica

2026-05-08 13:04:42
Onorevole
Nicola Procaccini
, europarlamentare di
Fratelli d’Italia
e co-presidente del gruppo dei Conservatori di Ecr, come mai la scelta di non partecipare al voto sulla mozione contro von der Leyen?
"Perché il voto non era contro Ursula von der Leyen, ma contro una
Commissione
dove l’Italia è rappresentata da Raffale Fitto. E il risultato mi pare che dimostri che avevamo ragione nel ritenere velleitaria e anche controproducente questa mozione. Dispiace invece che abbia riaffermato la logica dell’asse tra i popolari e il socialismo, che in realtà è in contrasto con le scelte dell’elettorato e dei governi europei. Difatti i voti che ci sono stati, prima e dopo questa mozione, raccontano che ormai nel Parlamento europeo è più facile formare maggioranze di
centrodestra
che di centrosinistra, perché si vota sui contenuti. E siccome il centrodestra ha i numeri più alti prevale il suo punto di vista".
Si riferisce alla bocciatura della procedura di urgenza sui target climatici?
"A quello, come quello a favore del protocollo Italia-Albania e sui crimini del comunismo in Slovenia. Questo provoca una frustrazione del centrosinistra, ma che è figlia del risultato elettorale. Quando un anno fa abbiamo detto che le elezioni erano favorevoli al centrodestra hanno minimizzato all’insegna del business as usual, del fatto che tutto sarebbe dovuto continuare come prima. Il centrodestra invece ha guadagnato numeri tali da ottenere delle maggioranze e il Ppe, ovviamente, alla fine si trova a dover scegliere. Se vuol fare una politica più di sinistra vota con la sinistra, se la vuol fare con la destra vota con la destra".
A partire dai migranti e dal
Green deal
non è evidente che il Ppe abbia virato verso l’asse con la destra moderata?
"Sì, certo. In Europa non ci sono maggioranze precostituite, il voto è più dinamico e si forma su ogni questione. Fermo restando che nell’attuale Parlamento la maggioranza dei deputati, che si riflette anche in 24 governi su 27, è di centrodestra. Ma anche ascoltando la presidenza socialdemocratica danese…".
Per la posizione dura sull’immigrazione?
"Nel suo intervento la premier danese ha usato toni che hanno fatto impazzire di rabbia S&D".
Considerato che sulla politica migratoria ha vinto la logica restrittiva, quali sono i nodi cruciali del contendere europeo:
Green deal
, riarmo,
Patto di stabilità
?
"
Patto di stabilità
e riarmo sono temi che dividono più i Paesi tra nord e sud o tra ovest e est, dove i Paesi baltici hanno chiaramente particolare sensibilità. Il tema davvero rilevante è quello del
Green deal
, che è stato il punto più catastrofico della scorsa Commissione europea. In questa legislatura stiamo riuscendo almeno a rimuovere gli aspetti più abrasivi e dannosi per famiglie e imprese".
Posto che in Europa non si vota come la fiducia al governo e ci sono logiche nazionali, era sempre presidente von der Leyen…
"Rispetto alla stagione di Timmermans c’è stato uno spostamento evidente. Il Ppe nella scorsa Commissione era sotto scacco dei socialisti, che avevano il coltello dalla parte del manico e potevano fare la politica dei due forni alleandosi a sinistra o al centro. Ma se il Ppe si sposta troppo a sinistra perde la sua identità originaria. In generale le sinistre sono in grado di vincere solo se riescono a dividere il centrodestra".
