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Rackete abbandona la carica UE: "Nessuno mancherà". Il fallimento della capitana Ong

politica

2026-06-10 08:45:12

"Ci mancherà", fanno sapere da The Left. "Non ci mancherà", reagisce il centrodestra italiano. La "divisività" del personaggio Carola Rackete sta tutta nel tenore plasticamente opposto delle reazioni alle sue dimissioni da europarlamentare. Arrivata sugli scranni di Bruxelles e Strasburgo l’anno scorso sull’onda del duello con Matteo Salvini ai tempi del governo giallo-verde, con tanto di accuse – poi archiviate – di speronamento di una motovedetta della Guardia di Finanza, la "Capitana" che sfidò l’allora "Capitano" che sedeva al Viminale abbandona i corridoi del potere europeo dopo un solo anno di politica. Una marziana all’Eurocamera, che non si è fatta notare certo per la sua attività parlamentare. L’ultima stranezza? Circa due mesi fa, davanti alle domande dei cronisti, a un certo punto se n’è andata, piantando in asso taccuini e telecamere. Per non dire delle mise fin troppo informali sfoggiate in Aula, senza mai rinunciare ai suoi dreadlocks, capigliatura che l’aveva resa un’icona per l’estrema sinistra mondiale. Ora, dunque, l’addio. Un epilogo per certi versi prevedibile per l’attivista tedesca, a giugno 2019 alla guida della nave Ong Sea Watch che decise di attraccare ugualmente a Lampedusa e far sbarcare i migranti, nonostante il divieto delle autorità italiane. Episodio che le valse l’arresto in Italia e la notorietà a livello europeo. Poi il rilascio e l’archiviazione, fino all’elezione al Parlamento europeo con la sinistra radicale tedesca della Die Linke, parte del gruppo europeo di The Left, dove siedono anche il M5s di Giuseppe Conte e Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.

"Fin dall’inizio volevamo esercitare il mandato in modo il più collettivo possibile. È stato però molto difficile e formalmente impossibile", è l’esordio del messaggio con cui Rackete annuncia l’abbandono del seggio. E ancora: "Il focus sulla politica partitica rischia di far perdere di vista la crisi ecologica e le sue soluzioni". Poi di nuovo: "Dopo un anno qui al Parlamento europeo consegnerò il mio mandato per contribuire al rinnovo della sinistra". L’obiettivo è tornare all’attivismo a tempo pieno, con un nuovo focus: il cambiamento climatico. Al posto della Rackete sbarcherà così a Bruxelles l’economista tedesco Martin Gunther. "Continuerò la lotta di Carola per la giustizia climatica", è il messaggio del subentrante Gunther. Simbolo della sinistra di lotta, diventata di Palazzo grazie all’onda mediatica del caso-Sea Watch, Rackete molla la poltrona.

Inevitabili le reazioni, soprattutto in Italia, dove Rackete era stata protagonista della sfida a Salvini. "La sinistra continua a candidare simboli mediatici invece che persone competenti: questi sono i risultati", dice l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia. Non manca la staffilata di Roberto Vannacci: "Rackete si dimette dal parlamento europeo. Non ci mancherai! Ora speriamo che anche Ilaria Salis e Mimmo Lucano seguano l’esempio".

Accusato sui social di bodyshaming per avere condiviso una foto delle gambe non depilate dell’attivista, il vicesegretario della Lega replica: "Se la signora mette deliberatamente e pubblicamente in evidenza delle gambe pelose, mi spiega perché la riproposizione di tale particolare estetico dovrebbe apparire sessista?". "Ora che Carola Rackete si è dimessa da europarlamentare, possiamo dire con certezza che nessuno ne sentirà la mancanza", commenta Fabio Rampelli (FdI). Per Ylenja Lucaselli, stesso partito, "persone come Rackete non fanno bene alle istituzioni". Gelo da Pd, M5s e Avs, che non commentano l’addio. Si fa sentire solo l’europarlamentare dem Pierfrancesco Maran: "Spesso idee distanti da lei ma profonda stima per Rackete".

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