La fuga di notizie, il Deep State e Renzi: perché Meloni è furiosa con Almasri
notizia

2026-06-28 23:06:09
La rabbia per la
fuga di notizie
sul tribunale dei ministri. Il rischio che il caso
Almasri
si trasformi in una
mina vagante
per il governo. E l’accusa al
Deep State
(e a
Matteo Renzi
) che ha deciso di mettere in difficoltà l’esecutivo.
Giorgia Meloni
è furiosa per
le carte dell’accusa
nei confronti dei ministri finite sui giornali. E per la frase su
Signal
da utilizzare per le comunicazioni. La risposta della premier sta tutta nella minaccia all’avvocata
Giulia Bongiorno
, che difende l’esecutivo, di indagare sulla fuga di notizie che ha all’improvviso riportato d’attualità un caso che doveva spegnersi. Dal punto di vista giudiziario gli indagati rischiano poco:
la maggioranza di destra non darà mai l’autorizzazione al processo
. Ma ora il punto è politico. Come giustificare il fatto che
Carlo Nordio
abbia mentito al Parlamento?
Il caso Almasri
La storia è quella del
generale libico Nijeem Osama Almasri
e comincia il
18 gennaio
, quando la
Corte penale internazionale
spicca un mandato d’arresto nei suoi confronti per crimini di guerra e contro l’umanità. L’accusa è di averli commessi nella
prigione di Mitiga ( Tripoli) dal febbraio 2011
. Il giorno dopo Almasri viene fermato a
Torino
e portato in carcere. Due giorni dopo sale su un
volo di Stato
per essere rimpatriato. Il Tribunale ha concluso le indagini e a breve comunicherà la sua decisione. Due le strade possibili: archiviazione o richiesta di rinvio a giudizio per quattro membri del governo. Gli indagati sono la premier, i ministri Nordio e
Matteo Piantedosi
e il sottosegretario
Alfredo Mantovano
. Le ipotesi di reato vanno dal
favoreggiamento
, al
peculato
, all’
omissione d’atti d’ufficio
(contestata al solo Nordio).
L’accusa
Il documento più importante a sostegno dell’accusa è
un’e-mail
in cui la capo di gabinetto di Nordio
Giusi Bartolozzi
raccomanda «massimo riserbo e cautela» nei contatti tra i dirigenti del Dipartimento affari di giustizia, suggerendo di utilizzare l’app criptata
Signal
per evitare comunicazioni ufficiali e tracciabili. Smentendo così la versione fornita da Nordio in parlamento, visto che il ministro aveva dichiarato che il suo dicastero era stato informato solo il giorno successivo. Secondo Nordio il governo non poteva riparare
l’errore procedurale della Cpi
. La comunicazione dimostra che il tempo c’era. E in un retroscena
La Stampa
spiega che l’accusa su
Signal
è inconsistente visto che le comunicazione che contengono informazioni di intelligence vanno trattate con maggiore
privacy
.
Via Arenula e Palazzo Chigi
In ogni caso la testa di Bartolozzi è a rischio. Anche se
a via Arenula
dicono che del caso si è occupato
Palazzo Chigi
. Tanto che il tribunale dei ministri è stato invitato ad ascoltare Mantovano. E a decidere è stata direttamente lei. Che intanto vuole sfidare apertamente il deep state che ritiene responsabile della fuga di notizie. E che ha imbeccato Renzi. «Quando Renzi ha partecipato al podcast di
Fedez
la settimana scorsa si è capito che qualcosa stava per accadere», confida un parlamentare di maggioranza al quotidiano. Che comincia a preparare il terreno anche per un’ipotesi più clamorosa. Ovvero quella dell’
addio di Nordio al ministero
. Nonostante sia il padre della riforma della giustizia voluta dalla maggioranza.
L’anello debole
Intanto
Il Fatto Quotidiano
riporta altri dettagli dalle carte. La comunicazione del 19 gennaio nella quale
Bartolozzi
scrive al capo
DAG
, Dipartimento Affari Giustizia del ministero
Luigi Birritteri
di usare Signal e non il protocollo ufficiale per le comunicazioni sull’arresto di Almasri non è l’unica. A febbraio, subito dopo l’avvio dell’istruttoria, il tribunale chiede le carte al ministero. Il
Dipartimento Affari Giustizia
diretto da Luigi Birritteri manda tutte le carte. Bartolozzi a quel punto chiede quali atti siano stati trasmessi. Lui non risponde. E quella seconda mail potrebbe generare imbarazzo più della prima. Perché Bortolozzi cita direttamente Nordio.
Cose turche
Ma cosa ha detto Renzi per finire sulla graticola virtuale del governo? Nel podcast di Fedez e Mr Marra, su
Youtube
, Renzi ha detto già un decina di giorni fa: «La prima carriera che vorrei separare è quella di Nordio dalla sua capo di gabinetto. Si chiama Bartolozzi e
sta facendo delle cose turche
». L’intervista è andata in onda lunedì
30 giugno
ma era stata registrata prima. E Renzi sembra conoscere le carte del tribunale: «Quando andate in onda, lunedì (30 giugno, ndr)? Lo vedrete: c’è una vicenda complessa sul generale Almasri e su quello che ha fatto il Governo con la capo di gabinetto Bartolozzi, della serie come farsi una nuova amica». Poi l’anticipazione del messaggio su
Signal
, senza fare nomi.
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