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Bud Spencer e Terence Hill: I Western in Streaming da Riscoprire

film

2025-11-28 17:28:15

Se si dovesse fare la fenomenologia della coppia formata da

Bud Spencer e Terence Hill

(al secolo Carlo Pedersoli e Mario Girotti) si scoprirebbe probabilmente come basti seguire il loro percorso per attraversare gran parte del

cinema di genere italiano

nelle sue forme più pop. Non solo dal punto di vista dei titoli prodotti, ma anche per capire i modi con i quali ragionava quella parte di industria, rivolta verso il Nord America.

Film avvolti da una patina di

internazionalizzazione

che, in funzione delle loro produzioni poliglotte, imponeva anche la scelta di nomi che si potessero

presentare meglio all’estero

(una cosa che non riguardava solo gli interpreti, anzi), di saper performare a

livello fisico

(fattore molto presente nella preparazione di interpreti statunitensi) e, come ultima istanza, saper parlare anche inglese. Bud Spencer, per esempio, non sapeva parlare inglese benissimo e questo quasi gli costò il ruolo che lo lanciò in

Dio perdona… io no!

del 1967, già insieme a Girotti.

Insomma, un modo di ideare e fare cinema che da noi è

praticamente scomparso

, ma ora una collezione di film della coppia ci può permettere di riscoprire. Meglio ancora se non raccoglie solo i titoli in cui compaiono insieme, ma anche quelli a cui

parteciparono separatamente

(andando oltre la teatralogia di Piedone lo sbirro). Attualmente una lista del genere, completa e esaustiva, che magari sappia persino usare tale filmografia come

ponte

per riscoprire i grandi maestri di genere italiani, c’è ed è quella in streaming di CineAvventura di Mediaset Infinity.

L’origine del mito

La produzione che vede lavorare insieme Bud Spencer e Terence Hill, comprendente di 16 film in totale, si divide tra il poliziesco, l’avventura e il western.

Generi miscelati

sempre più con una commedia

slapstick

passata alla Storia per essere il

marchio di fabbrica

della coppia. Passaggio essenziale nella loro produzione è infatti

…altrimenti ci arrabbiamo

del 1974.

Il film di Marcello Fondato supera le regole cinematografiche convenzionali per dar vita ad uno

showcase

in cui i nostri diventano il

motivo fondante

in modo così esplicito che si lascia da parte il lavoro sul linguaggio per lasciare spazio ad un’operazione quasi di

branding

, con tanto di

macguffin

su quattro ruore creato materialmente per l’occasione. Il titolo stesso è uno slogan rappresentante il


leitmotiv

dell’intero cinema

di Spencer e Hill, che negli anni a venire operarono con sempre maggiore consapevolezza.

Dove risiede però il cuore del loro

motivo d’essere cinematografico

è nel western e, nello specifico, ne

Lo chiamano trinità

di E. B. Clucher (pseudonimo di Enzo Barboni) del 1970. Una pellicola che

reinventò il genere

, trovando nel farsesco una rilettura così efficace da riuscire ad autodeterminarsi e a dare il via ad una serie di titoli in grado di ridare

un lustro inedito

al cinema d’oltreoceano, addirittura ribaltando, alcune volte, i rapporti di forza. Un tipo di cinema che vede nella coppia la sua

perfetta punta di diamante

, ma che ha fatto le fortune anche di altri, tra tutti Tomas Milian.

Bud Spencer e Terence Hill: oltre la coppia

Su CineAvventura di Mediaset Infinity non solo trovate i titoli sopracitati e anche diversi dei film ad essi contigui con protagonisti diversi da
Bud Spencer
e
Terence Hill
, ma anche pellicole western in cui i due hanno partecipato

singolarmente

. Pellicole per questo spesso dimenticate, ma nelle quali è invece possibile rintracciare delle

sfumature necessarie

per apprezzare a pieno il loro percorso nel mondo del cinema.

Ecco quindi che oltre a

Continuavano a chiamarlo trinità

del 1971 o

La collina degli stivali

del 1969 diretto da Giuseppe Colizzi, considerato (per una circostanza fortuita) lo scopritore della coppia, ce ne sono anche

altri meno noti

. Tra quelli in cui figura solo Bud Spencer troviamo per esempio

Oggi a me… domani a te

(1968) diretto dal grande Tonino Cervi nonché scritto da un giovanissimo Dario Argento, che scrisse anche un altro film presente:

Un esercito di 5 uomini

,

remake

de

I magnifici sette

divenuto famoso per

l’enigma

intorno al regista, che per i registri italiani era Italo Zingarelli, ma per tutti gli altri era Don Taylor.

Se amate Terence Hill c’è ovviamente

Lucky Luke

del 1991. Il

gran ritorno

nel western di Girotti che si autodirige in quello che doveva essere un

pilot

per l’omonima serie televisiva e divenne invece un film per la tv. La serie poi fu fatta ugualmente, ma l’anno dopo e per un totale di 8 episodi. Premessa di un matrimonio con il piccolo schermo che culminerà con

Don Matteo

. Insomma una realtà interamente da scoprire grazie ai film della coppia, un

chiavistello ottimale

o un grande

primo passo

con cui iniziare a camminare.

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