Come bloccare Google Gemini da WhatsApp
software e applicazioni

2025-12-02 00:14:18
L’ultimo aggiornamento di
Google Gemini
ha sollevato un acceso dibattito tra gli utenti
Android
riguardo alla gestione dei dati personali e alla tutela della
privacy
. L’assistente
Gemini
, già noto per le sue capacità avanzate, si prepara infatti a un’integrazione sempre più profonda con le principali app di messaggistica, tra cui
WhatsApp
e l’app Messaggi di sistema. Questa evoluzione, annunciata per il 7 luglio, non solo introduce nuove funzionalità vocali, ma porta con sé interrogativi e timori legati all’accesso e al controllo delle informazioni personali degli utenti da parte dell’AI di Google.
Gemini accede alle app
Con il nuovo aggiornamento,
Gemini
può interagire con le app di messaggistica (e non solo con quelle) senza che l’utente abbia necessariamente attivato le funzioni corrispondenti. Sarà sufficiente pronunciare un comando come “
Invia un messaggio WhatsApp a [contatto]
” per attivare l’assistente, che gestirà in autonomia l’invio del messaggio o la gestione delle chiamate.
Sebbene questa innovazione rappresenti un indubbio passo avanti in termini di
comodità
e
accessibilità
, la questione centrale resta la
privacy
: molti utenti temono che un simile livello di integrazione possa tradursi in un
accesso alle chat personali
.
Secondo quanto dichiarato da
Google
, in condizioni standard
Gemini
non ha la possibilità di leggere o riassumere i contenuti delle conversazioni su
WhatsApp
. Tuttavia, il quadro cambia sensibilmente quando si attivano
funzionalità avanzate
, soprattutto in combinazione con
Google Assistant
o l’app
Utilities
.
In questi casi, l’assistente può
accedere alle notifiche
,
leggere messaggi
e
immagini
, e addirittura
rispondere autonomamente
alle comunicazioni in arrivo. Questa possibilità, seppur teoricamente limitata a contesti specifici, ha generato un’ondata di preoccupazione tra gli utenti più attenti alla tutela dei propri dati.
Come bloccare l’accesso alle app
In risposta a queste preoccupazioni, molti utenti hanno già iniziato a prendere provvedimenti,
disattivando manualmente
le estensioni collegate a Gemini andando su
Profilo > App
, e disabilitando ogni singola integrazione.
Per chi desidera una protezione ancora maggiore, è possibile
disattivare completamente
la
Gemini Apps Activity
dalle impostazioni dell’app. Tuttavia,
Google
avverte che, anche in questo caso, i dati potrebbero essere conservati fino a 72 ore per ragioni di sicurezza, una finestra temporale che lascia comunque spazio a potenziali rischi.
Non è così semplice
La situazione si complica ulteriormente quando si tenta di rimuovere in modo definitivo
Gemini
dal proprio dispositivo
Android
. A domande specifiche sulla possibilità di eliminare completamente l’assistente,
Google
ha fornito risposte evasive, preferendo sottolineare i vantaggi offerti dalla nuova integrazione.
Tuttavia, per chi non si accontenta delle semplici disattivazioni, esistono procedure tecniche più avanzate che prevedono l’utilizzo di
ADB
(
Platform Tools
) e l’attivazione del
debug USB
. Seguendo questi passaggi, è possibile tentare la disinstallazione dell’assistente tramite comandi specifici, ma anche in questo caso la rimozione potrebbe non essere definitiva: molti utenti segnalano infatti che
Gemini
resta attivo grazie all’integrazione con l’app
Google
, rendendo necessaria la disinstallazione anche di quest’ultima per ottenere una reale rimozione, con la conseguente perdita di tutte le funzionalità principali offerte da
Google
sul dispositivo.
Il bilanciamento tra innovazione e tutela della
privacy
si conferma dunque una sfida aperta per il mondo
Android
. Da un lato, la gestione vocale di messaggi e chiamate tramite
intelligenza artificiale
rappresenta una rivoluzione in termini di praticità e velocità; dall’altro, la possibilità che le proprie conversazioni, immagini e notifiche possano essere lette o gestite da un assistente digitale senza un controllo pienamente consapevole desta non pochi dubbi e preoccupazioni.
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Come impedire a Google Gemini di leggere il nostro WhatsApp
