**Agenzia delle Entrate 2: La Vendetta di Giorgetti**
notizia

2025-06-23 02:22:30
Durante la sua audizione del 9 luglio 2025 davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, il ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti
ha tracciato un quadro chiaro ma preoccupante della situazione. La riforma, che da anni viene discussa e rimandata, si trova oggi di fronte a ostacoli significativi legati sia al contesto nazionale che alle nuove regole imposte dall’Unione Europea.
Federalismo fiscale: un percorso tra vincoli europei e risorse limitate
Giorgetti ha sottolineato che il federalismo fiscale non può essere visto come un semplice trasferimento di competenze alle
Regioni
o ai Comuni. Si tratta di un processo delicato che richiede la capacità di garantire, allo stesso tempo, la sostenibilità delle finanze pubbliche e l’uniformità dei diritti sociali e civili su tutto il territorio nazionale.
Le nuove regole europee di governance economica impongono obiettivi stringenti in termini di deficit e saldo pubblico, lasciando margini di manovra sempre più
ristretti
. In un contesto definito dal ministro come “di risorse decrescenti”, il completamento della riforma si presenta come una sfida di enorme portata.
Giorgetti, la proposta di un nuovo ente per la riscossione locale
Uno dei temi principali toccati dal ministro riguarda la gestione e la riscossione dei tributi locali. Oggi questa attività è caratterizzata da una forte
frammentarietà
, con una molteplicità di piccoli carichi che rendono complesso per molti enti locali organizzare un recupero efficace.
Giorgetti ha proposto di valutare la creazione di un nuovo ente interamente dedicato alla riscossione dei tributi locali. L’obiettivo sarebbe quello di migliorare l’efficienza dei
processi
, soprattutto nei comuni più piccoli, spesso privi delle risorse tecnologiche e organizzative necessarie.
Attualmente, i Comuni possono affidarsi all’
Agenzia delle Entrate-Riscossione
(ADER), che gode di strumenti informatici avanzati e di economie di scala. Tuttavia, Giorgetti ha rilevato che l’impiego di ADER non ha portato, negli anni, a un incremento significativo della capacità di riscossione, segno che servono soluzioni nuove e più mirate.
I Livelli Essenziali delle Prestazioni come elemento centrale
– Un altro punto fondamentale dell’intervento riguarda l’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Secondo Giorgetti, la definizione dei LEP è una condizione imprescindibile per il buon esito del federalismo fiscale. I LEP rappresentano infatti il parametro per stabilire quali servizi devono essere garantiti in modo uniforme in tutte le regioni, indipendentemente dalle differenze economiche e geografiche. Solo partendo da questi livelli minimi si potrà costruire un sistema in grado di coniugare l’autonomia finanziaria degli enti locali con la solidarietà nazionale.
Federalismo fiscale: una riforma necessaria ma da gestire con cautela
Giorgetti non ha nascosto che il percorso è complesso e che richiederà un impegno condiviso tra Stato centrale e autonomie locali. La riforma deve evitare il rischio di accentuare le
disuguaglianze
territoriali e, al tempo stesso, assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche in un contesto economico globale sempre più instabile. La proposta di un nuovo ente per la riscossione e l’attenzione sui LEP rappresentano due tasselli importanti per sbloccare un progetto che, nonostante le difficoltà, resta un obiettivo strategico per modernizzare il sistema fiscale italiano.
I punti più importanti.
- Giorgetti parla di federalismo fiscale come obiettivo complesso da realizzare.
- Propone un nuovo ente per la riscossione dei tributi locali.
- Ribadita l’importanza dei Livelli Essenziali delle Prestazioni per garantire equità.
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Agenzia delle Entrate 2, la vendetta, Giorgetti fa sul serio
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