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Bettini: "Attenzione alla perdita del ‘senso del bello e del ben fatto’" → **"Bettini: Il Pericolo di Perdere il ‘Senso del Bello e del Ben Fatto’"** Se preferisci una versione più accattivante e moderna: **"Bettini: Attenti a perdere il ‘senso del bello e del ben fatto’"**

Italia

2025-10-11 14:12:51

In un’epoca dominata dalla velocità e dalla massimizzazione dei profitti, c’è chi, con un pizzico di malinconia e molta lucidità, osserva un cambiamento preoccupante nel mondo del lavoro e dell’artigianato.

Simone Bettini

, presidente e amministratore delegato di

ROSSS

con sede a

Scarperia

, azienda meccanica simbolo di eccellenza e qualità, non nasconde la sua preoccupazione per una tendenza che, a suo dire, sta erodendo le fondamenta stesse del fare impresa: la perdita del

"senso del bello e del ben fatto"

.


"Oggi, sembra che si sia smarrito quel desiderio intrinseco di fare le cose non solo bene, ma in modo impeccabile, con una cura quasi maniacale per il dettaglio,"

afferma Bettini con un sospiro.

"Quel dare quel qualcosa in più al cliente, anche solo per meritare il suo rispetto e la sua fiducia, sembra essere diventato un’eccezione piuttosto che la regola."

Per Bettini, il problema non è solo una questione di etica lavorativa, ma un vero e proprio impoverimento del mercato e delle relazioni umane.

"Un tempo, l’orgoglio del proprio lavoro si manifestava nel superare le aspettative,"

spiega.

"Si cercava di offrire un valore aggiunto, un gesto, una rifinitura extra, che non era richiesta ma che era parte integrante della nostra filosofia. Era un modo per dire al cliente: ‘Ci tengo a te, ci tengo al mio lavoro, e voglio che tu sia completamente soddisfatto’."

Questa mentalità, che ha permesso a realtà come la

ROSSS

di Scarperia di affermarsi nel panorama internazionale, si basava su un concetto semplice ma potente: la fiducia si costruisce con la qualità e con la dedizione.

"Il rispetto non si compra, si guadagna,"

continua Bettini.

"E lo si guadagna dimostrando ogni giorno che dietro ogni prodotto, dietro ogni servizio, c’è un impegno sincero e una passione autentica."

Nell’attuale scenario, invece, la tendenza è quella di premiare la velocità e l’economicità a scapito della qualità e della cura.

"Vedo che tante aziende fanno una corsa al ribasso rinunciando a materie prime di qualità, ai dettagli ed alla longevità dei prodotti,"

commenta Bettini con amarezza. Alcuni produttori tendono a non valorizzare il bello ed il ben fatto che per tanti anni è stato alla base del successo delle imprese italiane e questo costituisce un sicuro impoverimento dei valori che stiamo trasmettendo alle future generazioni. Spesso assistiamo ad un

"livellamento"

verso il basso che sicuramente non giova a nessuno e dove l’unico riferimento è la competitività del prezzo piuttosto che l’unicità, la creatività e la qualità del prodotto.

Per

Simone Bettini

, la soluzione non sta nel tornare indietro nel tempo, ma nel riscoprire quei valori che hanno reso grande l’artigianato e l’industria italiana nel mondo.

"È fondamentale che si torni a valorizzare il lavoro ben fatto, la ricerca dell’eccellenza e l’attenzione al cliente come pilastri fondamentali del nostro agire,"

conclude.

"Perché solo così si può costruire un futuro solido, basato non solo sul profitto, ma sul rispetto reciproco e sulla soddisfazione di chi si affida a noi."

Le parole di

Simone Bettini

risuonano come un monito, un invito a riflettere su ciò che stiamo perdendo e su come possiamo recuperare quel

"qualcosa in più"

che fa la differenza, non solo nel business, ma nella vita di tutti i giorni.

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