Connect with us

Bitchat: L’app per chat senza Internet o SIM, ideata dal creatore di Twitter

software e applicazioni

2025-11-12 07:38:00

Il suo patrimonio stimato è di circa

4,8 miliardi di dollari

, ma tra le sue attività tecnologiche e il suo impegno filantropico, non sembra voler fermare il suo genio creativo. Stiamo parlando di
Jack Dorsey
, il papà della creatura una volta chiamata

Twitter

e la cui firma ha partecipato a diversi progetti, tra gli ultimi
BlueSky
. Solo poche ore fa, un’altra sua idea ha fatto il giro del mondo e si propone come un ulteriore mezzo per guidare (di nuovo) l’innovazione nell’ambito delle comunicazioni istantanee. Come? Attraverso

Bitchat

.

La nuova app si contrappone a soluzioni come WhatsApp e Telegram

ed è di pubblico dominio

. Ogni sua parte è stata infatti pubblicata sul repository GitHub (piattaforma in cui gli sviluppatori rendono noto il codice alla base dell’applicazione). Tra le sue caratteristiche principali spicca la possibilità di essere utilizzata senza Wi-Fi o rete cellulare: basta il

Bluetooth

. Il progetto è ancora agli albori, i collaboratori di Dorsey stanno sviluppando e mettendo a punto i dettagli del nuovo strumento di comunicazione, che è in fase di test su TestFlight di Apple.

Allo stato dei lavori

BitChat non richiederà

una

registrazione e i dati degli utenti non saranno né salvati né condivisi

. Inoltre si avvale di standard per la protezione delle comunicazioni tramite crittografia. Il «manifesto» di Dorsey è chiaro: «La privacy non è solo una caratteristica, è il punto centrale. Bitchat dimostra che la comunicazione moderna non richiede di rinunciare alla propria privacy. Nessun account, nessun server,

nessuna sorveglianza

. Solo persone che parlano liberamente».

Una privacy che sarà garantita da

un codice identificativo casuale

che viene creato per la sessione di utilizzo corrente e che non verrà salvato o archiviato in nessun caso. Gli utenti potranno comunque scegliere uno username o scegliere tra quelli che l’app genera in automatico. Quando si chiude l’app, il codice identificativo terminerà di esistere.

L’app si basa su una connessione p2p, ovvero

peer-to-peer

, cioè non necessita di un server centrale. Le comunicazioni avvengono infatti solo tramite dispositivi (non serve un punto centrale) e funziona su

rete mesh:

significa che anche se due utenti non sono nel raggio della trasmissione Bluetooth il messaggio può arrivare attraverso i telefoni intermedi che agiscono come «nodi relay». I messaggi in sostanza «saltano» da un dispositivo all’altro (i cosiddetti nodi), ma devono essere dotati della tecnologia

Bluetooth Low Energy (Ble)

per raggiungere i destinatari designati. Funziona un po’ come per la connessione agli accessori indossabili (come lo smartwatch) o ai dispositivi delle case smart. Insomma, niente server, niente Internet, niente numero di telefono.


Normalmente la connettività Bluetooth ha una portata massima di 30 metri

, ma si possono raggiungere anche distanze di 200 metri, perché il messaggio può effettuare un massimo di 7 salti da un dispositivo all’altro nelle vicinanze, in modo che possa raggiungere il destinatario.

E se non è vicino?

Il messaggio resterà in sospeso, finché il destinatario non potrà ricevere il messaggio.

Il sistema ricorda per certi versi quello adottato da Apple per rilevare i dispositivi smarriti o rubati. Questa soluzione, chiamata

Offline Finding

, è integrata nel sistema

Dov’è

,
che sfrutta il

Bluetooth

per individuare dispositivi anche se sono spenti o non connessi a Internet. In questo caso, però, il segnale Bluetooth sarà criptato e dunque la posizione rilevabile solo ai proprietari del dispositivo perso.

Una chat che sfrutta il Bluetooth non è di certo una novità, ma lo è la sua filosofia di utilizzo, che

prende spunto dal protocollo Irc

(Internet Relay Chat) in uso sin dagli anni ’80. Supporta dunque comandi testuali simili a questa tecnologia di comunicazione «vintage» come per esempio /join (presumibilmente per unirsi a un canale) e /who (che probabilmente servirà a scoprire dettagli in più su un utente).  Al momento, come si legge sul suo spazio su
GitHub
, la beta è disponibile per dispositivi Apple, ma sembra che gli sviluppatori stiano lavorando ad una versione Android.


Ma questo è solo l’inizio

. In futuro infatti, vi sarà la possibilità di un trasporto dei messaggi alternativo e più veloce, quale il

WiFi Direct

. Una tecnologia che consente ai dispositivi di connettersi tramite il Wi-Fi, senza che vi sia un router o di una rete wireless che li metta in comunicazione tra loro. Una sorta di Bluetooth, insomma, ma ad alte prestazioni. Infatti questa soluzione

permetterebbe una velocità a 250+ Mbps

contro i 1-3 Mbps a disposizione della  tecnologia Bluetooth Low Energy. Non solo, la portata da 10-20 metri potrà arrivare fino a 200 metri.

Ma chi sta realizzando quest’app ha già in mente alcune alternative sulle tecnologie di trasmissione del messaggio da usare. Come per esempio la comunicazione ultrasonica

che sfrutta l’aria

e funziona se e quando la radio dovesse accusare disturbi. Gli sviluppatori citano anche la possibilità che venga implementata la tecnologia a lungo raggio, che parte da un minimo di 2km ad un massimo di 15 km, ma anche il

bonding di trasporto

, ovvero la possibilità di utilizzare più dispositivi contemporaneamente per ridondanza.

Click to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *