Bonus Wallbox 2025: Richiedilo e Risparmi Subito
Attività commerciale

2025-11-10 03:07:18
Con la progressiva diffusione delle
auto elettriche e ibride plug-in
, cresce anche l’esigenza di avere a disposizione sistemi di ricarica domestici efficienti e sicuri. La wallbox (
qui le migliori disponibili
) rappresenta oggi la soluzione più comoda e veloce per ricaricare un veicolo a casa, r
iducendo i tempi rispetto a una normale presa domestica e aumentando la sicurezza dell’impianto elettrico
.
Per incentivare l’installazione di questi dispositivi, il Governo ha rinnovato anche per il 2025 il cosiddetto “bonus wallbox”,
un contributo statale che consente di abbattere in modo significativo il costo dell’acquisto e della posa in opera
. Ma come funziona esattamente questo incentivo? Come è possibile richiederlo e, soprattutto, quanto si può effettivamente risparmiare? Vediamolo nel dettaglio.
Cos’è il bonus wallbox 2025 e chi può beneficiarne?
Il bonus wallbox è un contributo economico, concesso sotto forma di rimborso, che mira a facilitare l’adozione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici presso le abitazioni private.
La misura si rivolge ai cittadini italiani che desiderano installare una
wallbox
(
tipo questa qui
)
nel proprio garage, nel cortile condominiale o in un posto auto privato
. Il bonus copre sia i costi di acquisto dell’apparecchio, sia quelli relativi all’installazione, compresi eventuali lavori edili, adeguamenti dell’impianto elettrico e collaudi.
Per il 2025, il Governo ha confermato l’accesso al bonus per le persone fisiche residenti in Italia,
proprietarie o titolari di un diritto reale sull’immobile dove verrà installata la wallbox
. Possono usufruirne anche i condomìni, per la realizzazione di colonnine o sistemi di ricarica in spazi comuni, sempre che la decisione sia approvata in assemblea condominiale. In questo caso, il bonus può coprire una quota proporzionale della spesa complessiva.
Qual è l’importo del contributo e quali spese copre?
Il valore del bonus wallbox 2025 è stato fissato in misura pari all’80% delle spese ammissibili,
con un tetto massimo di rimborso pari a 1.500 euro per le installazioni effettuate presso unità immobiliari private
. Per i condomìni, la soglia di rimborso può arrivare a
8.000 euro
, purché riferita all’installazione di infrastrutture destinate all’uso collettivo.
In termini pratici, questo significa che se un utente privato spende, ad esempio,
1.200 euro tra wallbox e installazione, potrà recuperare 960 euro grazie al bonus, pagando di tasca propria solo 240 euro
. Se invece la spesa totale raggiunge o supera i
1.875 euro
, verrà riconosciuto il rimborso massimo previsto, cioè
1.500 euro
. In ogni caso, il bonus non può superare
l’80%
della spesa effettivamente sostenuta.
Sono ammesse al contributo tutte le spese documentate relative all’acquisto della wallbox,
alla progettazione dell’intervento, ai lavori edili correlati,
alla manodopera necessaria per l’installazione e agli eventuali interventi sull’impianto elettrico, compresi i costi per il collaudo e l’attivazione. È importante conservare tutte le fatture e i pagamenti tracciabili, poiché serviranno per richiedere il rimborso.
Come e quando presentare la domanda?
Per richiedere il bonus wallbox 2025 è necessario seguire una procedura che, sebbene non particolarmente complessa, richiede attenzione ai dettagli e il rispetto di alcune tempistiche.
Il soggetto gestore dell’incentivo, anche quest’anno, è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT)
, che mette a disposizione una piattaforma online attraverso la quale è possibile inviare la domanda.
Per accedere alla piattaforma è necessario autenticarsi con SPID, CIE o CNS. Il periodo utile per l’invio delle richieste viene solitamente aperto
qualche mese dopo l’inizio dell’anno solare e resta attivo fino a esaurimento dei fondi disponibili o comunque entro un termine fissato dal MIMIT
. Nel 2025, si prevede che la finestra temporale per la presentazione delle domande si apra indicativamente tra aprile e giugno, ma è fondamentale monitorare il sito ufficiale per conoscere le date precise.
La domanda va presentata dopo aver effettuato l’intervento e pagato le relative fatture.
È quindi necessario completare l’installazione e conservare tutta la documentazione necessaria prima di procedere con la richiesta
. Nella pratica, occorrerà caricare sulla piattaforma: copia delle fatture, prova di avvenuto pagamento tramite mezzi tracciabili (bonifico bancario, carta di credito), documentazione fotografica della wallbox installata e, se applicabile, del verbale di assemblea condominiale che autorizza l’intervento.
Una volta completata la procedura,
il MIMIT provvederà a istruire la domanda e, se tutto risulterà conforme
, erogherà il rimborso direttamente sul conto corrente indicato dal richiedente.
Quali sono i vantaggi concreti del bonus e il risparmio reale?
Grazie al bonus wallbox 2025, il risparmio ottenibile sull’investimento iniziale può essere molto consistente.
Come già accennato, il contributo può abbattere fino all’80% del costo totale, rendendo la scelta di installare una wallbox decisamente più conveniente
. Considerando che il prezzo medio di una wallbox domestica di buona qualità oscilla tra i 500 e i 1.200 euro, e che l’installazione professionale può aggiungere ulteriori 400-700 euro, l’investimento complessivo può tranquillamente superare i 1.500 euro.
In assenza di incentivi, una spesa di questo tipo potrebbe rappresentare un deterrente per molti utenti.
Con il bonus, invece, la parte effettivamente a carico del cittadino diventa più sostenibile
, rendendo più accessibile la transizione verso una mobilità elettrica.
Ma il risparmio non si limita all’abbattimento del costo di acquisto. L’installazione di una wallbox consente anche di ottimizzare le modalità di ricarica e ridurre il costo dell’energia utilizzata.
Grazie alla possibilità di programmare la ricarica nelle fasce orarie più convenienti (tipicamente le ore notturne)
, l’utente può beneficiare di tariffe elettriche più basse rispetto a quelle applicate alle colonnine pubbliche o alla ricarica diurna.
Inoltre, una wallbox di ultima generazione permette di monitorare in tempo reale i consumi e l’efficienza del sistema,
migliorando la gestione energetica domestica e consentendo anche integrazioni con impianti fotovoltaici
, per una ricarica ancora più sostenibile e a costo zero.
Come prepararsi alla richiesta e scegliere la wallbox giusta?
Chi desidera usufruire del bonus wallbox 2025 farebbe bene a pianificare con attenzione l’intervento, per evitare ritardi o problemi nella richiesta del rimborso.
Prima di tutto, è consigliabile scegliere con cura la wallbox più adatta alle proprie esigenze
. In commercio esistono modelli con caratteristiche e funzionalità molto diverse: alcune supportano ricariche monofase, altre trifase; ci sono wallbox con potenza regolabile, connessi a internet, dotati di sistemi di bilanciamento dei carichi, oppure predisposte per interfacciarsi con impianti domotici.
La scelta dovrebbe tener conto della potenza disponibile nell’abitazione, della capacità di ricarica massima del veicolo, d
elle esigenze di utilizzo quotidiano e della compatibilità con eventuali altre tecnologie già presenti
(impianti fotovoltaici, sistemi di storage, eccetera).
Una volta individuato il modello ideale, è importante affidarsi a installatori qualificati,
in grado di garantire la piena conformità alle normative tecniche e di sicurezza
. Solo un’installazione eseguita a regola d’arte consentirà infatti di ottenere la certificazione necessaria per accedere al bonus.
Infine,
è consigliabile tenere d’occhio il sito ufficiale del MIMIT e preparare in anticipo tutta la documentazione
, così da essere pronti a inviare la domanda non appena si aprirà la finestra per la presentazione.
Il bonus wallbox 2025 rappresenta un’occasione concreta per chi desidera dotarsi di un’infrastruttura di ricarica domestica efficiente e sicura, approfittando di un contributo pubblico che permette di ridurre in modo significativo l’investimento iniziale.
Grazie a questo incentivo, sempre più cittadini potranno avvicinarsi alla mobilità elettrica con maggiore facilità, contribuendo alla riduzione delle emissioni e al progresso verso una mobilità più sostenibile
.
Pianificare con attenzione l’acquisto e l’installazione della wallbox, seguire scrupolosamente la procedura di richiesta e conservare tutta la documentazione necessaria sono passaggi fondamentali per sfruttare appieno questa opportunità e ottenere il massimo vantaggio economico.
Alcuni modelli di wallbox consigliati
Green Cell GC EV, grazie alla sua potenza regolabile in 3 step (7,2, 11 e 22 kW), è un ottimo modello per l’utente esigente che non vuole precludersi la possibilità di ricaricare alla massima potenza casalinga disponibile a un prezzo sufficientemente contenuto.
Sul corpo della wallbox troviamo un display LCD che fornisce informazioni sulla ricarica, e poco più sotto un LED colorato che indicato lo stato del funzionamento del caricatore
. Questo wallbox può essere utilizzato senza problemi all’esterno grazie alla certificazione IP66 che indica la resistenza a forti getti d’acqua. Il cavo di ricarica fornito in dotazione è lungo ben 6 metri e nella scatola si trova anche un comodo perno da fissare al muro per riporre il cavo in modo ordinato, senza lasciarlo sul pavimento.
La potenza di ricarica è regolabile fino a 11 kW, e le spese di installazione sono contenute grazie al sistema integrato di rilevamento di sovracorrente. Questa è una soluzione plug-and-play conveniente e di facile utilizzo.
Questo modello è adatto per tutti i veicoli elettrici e ibridi con una presa di ricarica Tipo 2 conforme a IEC 62196-2
. Si prega di notare che è omologato per i seguenti paesi: Inghilterra, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Austria, Svizzera, Finlandia e naturalmente Germania. Le Wallbox di Heidelberg senza l’etichetta "EUROPA" sono testate e omologate solo in Germania.
La wallbox Pulsar Plus è una delle più capaci tra quelle disponibili sul mercato: è in grado di operare fino a 7,4 kW in monofase e fino a 22 kW in trifase, qualora il nostro impianto casalingo fosse sufficientemente potente da supportarla, e offre probabilmente il miglior rapporto qualità prezzo tra le wallbox ad oggi disponibili.
E’ di dimensioni contenute, compatibile con l’utilizzo all’esterno, è dotata di un cavo di ricarica lungo 7 metri con connessione di tipo 2 ed è compatibile con l’applicazione myWallbox che permette di creare una programmazione di ricarica per spendere meno possibile in corrente
; inoltre è possibile sottoscrivere un abbonamento qualora la wallbox fosse posizionata in luoghi aperti al pubblico, così da gestire al meglio le diverse ricariche. Tra le caratteristiche di spicco della Pulsar Plus c’è la capacità di gestire energia proveniente dai pannelli solari.
In collaborazione con Tom’s Hardware
