Elsa Schiaparelli: La Moda che Sfida l’Arte
moda e stile

2025-03-18 19:51:42
Nel 2026, la moda incontra l’arte in un modo che promette di riscrivere le coordinate del rapporto tra creatività e cultura visiva. A ospitare questo dialogo sarà il
Victoria & Albert Museum
di Londra, con una mostra attesissima:
Schiaparelli: Fashion Becomes Art
. In scena dal 21 marzo al 1° novembre nella Sainsbury Gallery, il percorso espositivo si preannuncia come uno dei più ambiziosi mai dedicati a una figura della moda.
Arriva la mostra su Elsa Schiaparelli a Londra: quando l’arte celebra la stilista che ha superato i confini della moda
Elsa
Schiaparelli
non è stata solo una couturière di successo. È stata una mente visionaria, capace di intrecciare sartoria, arte e provocazione in un linguaggio che ancora oggi risulta radicale. L’allestimento londinese esplorerà la parabola di questa donna fuori dagli schemi, dagli esordi negli anni Venti fino all’odierna rinascita sotto la direzione creativa di
Daniel Roseberry
, designer americano che ha saputo reinterpretare il suo spirito senza scimmiottarne il passato.
La mostra non sarà una semplice retrospettiva. Si tratterà di un’esperienza immersiva in cui oltre 200 oggetti – tra abiti, profumi, schizzi, fotografie e opere d’arte – racconteranno Schiaparelli attraverso le epoche, i continenti e le guerre, ma anche attraverso i rapporti con alcuni dei più grandi artisti del Novecento, da Salvador Dalí a Jean Cocteau.
Oltre la moda: un racconto culturale
Il V&A, da sempre attento a intrecciare design e performance, costruisce un racconto che va oltre l’estetica. L’obiettivo è restituire Schiaparelli nella sua totalità: artista, imprenditrice, icona. Non è solo l’abito a essere protagonista, ma la sua capacità di stimolare, di disturbare, di giocare con l’assurdo e con il corpo.
Tra i pezzi chiave che saranno esposti figurano il celebre
Skeleton Dress
del 1938 – che anticipava, con il suo macabro umorismo, estetiche ben più recenti – e il
Tears Dress
, creato con Dalí, un esempio perfetto di come il Surrealismo possa vivere anche su tessuto.
Accanto a questi capolavori storici, il museo darà spazio anche alla fase contemporanea del marchio, rilanciato da Diego Della Valle nel 2012. I capi firmati Roseberry, capaci di conquistare le ultime passerelle parigine con silhouette teatrali e dettagli scultorei, testimoniano come l’eredità della fondatrice continui a parlare la lingua del presente.
Una donna, un’eredità, un’ispirazione
Dietro le provocazioni e l’apparente eccentricità, Schiaparelli è stata anche una figura imprenditoriale determinata. Fondò il suo atelier in un’epoca in cui le donne erano ancora ai margini del business della moda, e lo fece da sola, con risorse proprie. In pochi anni aprì sedi a Parigi, Londra e New York, conquistando donne influenti come Wallis Simpson e Lady Mendl. Ma ciò che colpiva davvero era la sua capacità di rompere schemi e convenzioni.
Il suo “chic duro”, così diverso dalla grazia silenziosa delle rivali, aveva una potenza visiva inedita. La sperimentazione con materiali innovativi – dal vetro al cellophane – rendeva ogni creazione un manifesto, più che un semplice vestito.
Un nuovo modo di raccontare la moda nei musei
Secondo Daniel Slater, curatore della mostra, Schiaparelli rovescia il paradigma tradizionale: non è l’arte a influenzare la moda, ma la moda a diventare arte. E questa inversione apre nuove possibilità, non solo espositive, ma anche formative.
L’articolo
Il V&A celebra Elsa Schiaparelli: quando la moda rompe le regole dell’arte
proviene da
Metropolitan Magazine
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