Ex Naughty Dog Opens New Studio in Japan
notizia

2025-07-30 07:04:24
Il mondo dei videogiochi sta assistendo a una tendenza sempre più marcata: veterani dell’industria occidentale che lasciano le grandi compagnie per fondare studi indipendenti, spesso guardando verso l’Oriente come fonte di ispirazione e opportunità. L’ultimo caso emblematico è quello di Vinit Agarwal, che dopo un decennio presso
Naughty Dog
ha deciso di intraprendere un’avventura imprenditoriale che lo porterà direttamente in Giappone. La sua storia rappresenta un perfetto esempio di come l’industria videoludica stia attraversando una fase di profonda trasformazione, con talenti consolidati che cercano nuove sfide creative lontano dai colossi che li hanno formati.
L’eredità di un decennio californiano
Durante i suoi anni presso lo studio californiano, Agarwal ha contribuito allo sviluppo di alcune delle
proprietà intellettuali
più apprezzate dell’ultimo decennio. Il suo lavoro su franchise come Uncharted e The Last of Us gli ha permesso di acquisire un’esperienza diretta su produzioni di altissimo livello, caratterizzate da narrative cinematografiche e standard qualitativi elevati. Tuttavia, è stato proprio un progetto mai visto dal pubblico a segnare profondamente la sua carriera: il multiplayer standalone ambientato nell’universo post-apocalittico di The Last of Us.
Quello che doveva essere inizialmente una componente integrata in The Last of Us Part II si è trasformato nel 2019 in un progetto autonomo, con ambizioni da
live service game
. Le difficoltà produttive e la gestazione travagliata hanno però portato alla cancellazione ufficiale nel 2023, lasciando Agarwal con una passione specifica per i titoli online che non poteva più esprimere all’interno della filosofia creativa di Naughty Dog.
Il richiamo del Sol Levante
La decisione di trasferirsi in Giappone non è casuale per un professionista dell’industria videoludica. Il paese rappresenta da sempre un hub creativo fondamentale, patria di giganti come Nintendo, Sony Interactive Entertainment e numerosi studi indipendenti che hanno rivoluzionato il medium. Per molti sviluppatori occidentali, il Giappone offre un approccio diverso alla creazione di videogiochi, meno condizionato dalle logiche puramente commerciali che caratterizzano spesso l’industria americana.
«Domani mi trasferisco in Giappone. Sto anche fondando un game studio»
L’annuncio di Agarwal, condiviso sui suoi canali social, è stato accompagnato dalla promessa di fornire presto maggiori dettagli sul suo nuovo studio. La scelta di comunicare la notizia in modo così diretto riflette l’entusiasmo per un progetto che rappresenta chiaramente una
svolta personale
oltre che professionale.
Un addio significativo
Il messaggio di congedo pubblicato su LinkedIn a gennaio 2025 ha rivelato la profondità dei rapporti costruiti durante gli anni in
Naughty Dog
. Agarwal ha ringraziato figure chiave come Robert Cogburn, Erin Daly, Bruce Straley, Evan Wells e Neil Druckmann, quest’ultimo l’unico ancora attivo presso lo studio dopo gli addii degli altri veterani. La sua dichiarazione di voler creare "qualcosa di mio" testimonia il desiderio di autonomia creativa che spinge molti sviluppatori esperti verso l’imprenditorialità.
Mentre Druckmann si concentra su Intergalactic: The Heretic Prophet, il nuovo ambizioso titolo che esplorerà temi come fede e religione, Agarwal si prepara a costruire una realtà completamente nuova. La sua passione dichiarata per i
titoli online
suggerisce che il futuro studio potrebbe concentrarsi proprio su quel segmento di mercato che Naughty Dog ha scelto di abbandonare.
Una nuova generazione di studi indipendenti
Il caso di Agarwal si inserisce in un fenomeno più ampio che sta caratterizzando l’industria videoludica contemporanea. Sempre più professionisti con esperienza consolidata presso major studios scelgono di fondare realtà indipendenti, spesso supportati da investitori attratti dalla loro
track record
e dalle loro visioni creative. Questo trend sta portando a una maggiore diversificazione del panorama videoludico, con progetti che possono permettersi di sperimentare approcci alternativi rispetto alle logiche commerciali dei grandi editori.
La scelta del Giappone come base operativa potrebbe rivelarsi strategica non solo dal punto di vista creativo, ma anche per l’accesso a talenti locali e opportunità di collaborazione con realtà già consolidate nel territorio. Il futuro dirà se questa
nuova avventura
riuscirà a concretizzare la passione di Agarwal per i giochi online in un progetto capace di lasciare il segno nell’industria.
In collaborazione con Tom’s Hardware
