Forza Italia: "Taxi-Ncc, la mossa giusta: stop ai 20 minuti di attesa e gestione regionale delle auto nere"
notizia

2025-06-27 11:23:54
Stop all’obbligo di rientro in rimessa con la pausa di
20 minuti
tra un servizio
Ncc
e l’altro, via il foglio elettronico e gestione delle auto nere di competenza non più dei Comuni, ma delle Regioni. È un colpo ai
decreti taxi-Ncc
del ministro
Matteo Salvini
la proposta di legge che verrà presentata domani da Forza Italia per riformare il settore del trasporto non di linea. Quello elaborato dal vicepresidente della commissione Trasporti,
Andrea Caroppo
, e dal vicesegretario nazionale di FI,
Stefano Benigni
, è un testo che va nella direzione opposta rispetto ai tre provvedimenti del ministero delle Infrastrutture preparati nell’ultimo anno.
L’obiettivo, spiegano fonti azzurre, è dare ai cittadini un servizio migliore rendendo il noleggio con conducente di competenza regionale e togliendo tutti quei «
vincoli burocratici
che rendono più difficile il lavoro degli operatori del settore», a cominciare dal foglio elettronico. Nessuna guerra, assicurano, ai taxi, che «sono servizi e
strumenti complementari
della mobilità pubblica, ma vogliamo semplificare le regole per far muovere meglio le persone». Non la pensano allo stesso modo, però, le associazioni di rappresentanza dei tassisti, contrarie alla riduzione dei vincoli per gli
storici "avversari" Ncc
.
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Il confronto tra il governo e la Commissione Ue
Allo stesso modo il Mit esprime la sua
contrarietà
, mentre tra l’altro è impegnato ad evitare la procedura di infrazione per il decreto piattaforme (per ora solo in bozza). Quello che contiene due norme controverse: l’oscuramento del luogo di destinazione delle corse taxi tramite app (la cosiddetta "stretta anti-furbetti" delle auto bianche) e il divieto di confronto dei tempi di attesa e dei prezzi tra Ncc e taxi sulle app prima di scegliere il servizio (che aveva fatto infuriare Uber). A giugno si è chiusa la procedura europea di verifica "Tris", ma il governo non ha ancora predisposto le
modifiche chieste da Bruxelles
. Secondo la lettera con cui la Commissione Ue ha fornito il cosiddetto "parere circostanziato" lo scorso 23 maggio, quindi, ora l’
esecutivo comunitario
può aprire un procedimento nei confronti dell’Italia, con il rischio di arrivare fino a multe milionarie.
«Il confronto con la Commissione – spiegano però dal Mit a
Il Messaggero
– resta aperto e gli uffici forniranno ulteriori chiarimenti. La stesura definitiva del decreto potrà essere vagliata anche all’esito del parere in arrivo del Consiglio di Stato». In una risposta ufficiale inviata poi a Bruxelles dal ministero delle Imprese e quello dei Trasporti lo scorso 13 giugno, si dice che «il
decreto è neutrale rispetto alla tecnologia delle piattaforme
e non introduce specifiche tecniche o restrizioni che modifichino la natura del servizio o il mercato». Una sorta di "cavillo legale" per contestare l’applicazione della procedura Tris, obbligatoria per le norme su piattaforme e i cosiddetti "servizi della società dell’informazione".
Anche se non arrivasse la procedura, però, le associazioni degli Ncc, ma anche
Uber e Bolt
, che ha promosso in ambito Ue il pressing di Bruxelles tramite il governo estone, sono pronte a fare una valanga di ricorsi contro il testo. Non è l’unica incognita per il Mit, visto che si attende a giorni dal Tar la sentenza di merito sul decreto del
foglio elettronico di servizio
(quello con la norma dei 20 minuti di attesa tra un servizio Ncc e l’altro), dopo la sospensione dello scorso dicembre.
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Cosa prevede la proposta di Forza Italia
Tornando al pdl di Forza Italia, dentro il partito è una fetta importante a sostenerla, tra cui ci sarebbe anche il segretario
Antonio Tajani
. A guidare il "fronte Ncc" il trio Tullio Ferrante, Stefano Benigni e Roberto Occhiuto. Mentre un’altra parte del partito, vicina al senatore
Maurizio Gasparri
, sarebbe più sensibile alle motivazioni dei tassisti.
Il pdl punta a riformare alcune norme ferme al
1992
. Una normativa vecchia di oltre trent’anni, scritta quando non esistevano né gli smartphone né le app, e che oggi, secondo i proponenti, non riuscirebbe più a rispondere alle esigenze reali di cittadini e turisti. Il testo è simile a quello presentato a febbraio dall’associazione degli Ncc
MuoverSì
(guidata da Andrea Romano), assieme ai
Radicali
.
Due gli interventi chiave della proposta di Forza Italia:
1) Rendere il servizio Ncc di
competenza regionale
, superando l’attuale frammentazione comunale. Significa, per i promotori «più mezzi a disposizione, meno attese e più libertà di scelta, nelle grandi città ma anche nei piccoli centri e nelle aree meno servite»;
2) Eliminare «i
vincoli burocratici inutili
», come il foglio elettronico o l’obbligo di rientro in rimessa, che «complicano il lavoro degli operatori senza dare alcun vantaggio agli utenti». Per i promotori «semplificare le regole non vuol dire abbassare i controlli, ma renderli più efficaci e intelligenti».
Italia Viva, Azione e +Europa
sono favorevoli limitare i vincoli per gli Ncc. Si punta però ad aprire una discussione con il
Pd
e magari con Avs e parte del Movimento 5 Stelle. Si potrebbe così avere un bacino di oltre
100 deputati e almeno una sessantina di senatori
pronti a trovare un compromesso. L’obiettivo più ambizioso, però, resta quello di convincere Fratelli d’Italia.
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Le possibili multe
Quanto al decreto piattaforme, secondo la Commissione Ue, il divieto di confronto dei tempi di attesa e dei prezzi tra Ncc e taxi sulle app prima di scegliere il servizio violerebbe una direttiva Ue sui diritti dei consumatori. Dubbi anche sull’oscuramento del
luogo di destinazione
delle corse taxi tramite app (la cosiddetta "stretta anti-furbetti" delle auto bianche) e sull’applicazione delle norme per aziende che hanno sede legale in altri Paesi Ue (vedi
Uber e Freenow
). Sarebbe contro i principi della direttiva "E-Commerce".
Ci sarebbero poi barriere di accesso indebite al mercato italiano e violazioni del
Gdpr sulla privacy
. Ma anche contrasti con il Digital Services Act, visti gli obblighi di sorveglianza rispetto ai 20 minuti di attesa tra i servizi Ncc e l’obbligo di fatto di rientro in rimessa dopo ogni corsa.
Se il governo italiano decidesse di pubblicare il decreto senza modifiche, la Commissione potrebbe avviare una procedura d’infrazione ai sensi dell’art. 258 del
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea
. Le possibili sanzioni comprendono: una multa forfettaria (minimo 7 milioni di euro), una penale giornaliera (almeno 2.683 euro per ogni giorno di violazione).
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