Gianluca Vialli, 61 anni: l’eterno capitano del calcio ricordato per sempre
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2026-05-20 13:53:33
Nel giorno del suo compleanno, il mondo del pallone ricorda Luca Vialli, un uomo che ha trascritto la storia del calcio con classe, gol e una leadership ineguagliabile Il calendario segna il 9 luglio 2025 e il mondo del calcio si ferma per un momento di commossa celebrazione: oggi Gianluca Vialli avrebbe compiuto 61 anni. Nonostante ci abbia lasciati il 5 gennaio 2023, a 58 anni, dopo una coraggiosa battaglia contro il cancro al pancreas, il suo carisma, il suo sorriso e il segno indelebile che ha lasciato nello sport restano più vivi che mai. Questa giornata non è solo un ricordo, ma un tributo a un uomo che ha superato i confini del gioco, lasciando un’eredità fatta di trionfi, leadership e una profonda connessione umana. Vialli è stato molto più di un semplice calciatore: un capitano, un campione, un allenatore, un analista e, soprattutto, un uomo di straordinaria eleganza e valori profondi. La moltitudine di omaggi da parte di amici, ex compagni di squadra e dei club che ha onorato, sottolinea l’immenso affetto che continua a ispirare. Il percorso professionale di Vialli inizia nel 1980 con la Cremonese, dove contribuisce alla promozione in Serie B. Le sue prime giocate da ala anticipano il prolifico goleador che diventerà. Il passaggio alla Sampdoria nel 1984 segna l’inizio di un’era d’oro. Qui, forma l’iconica partnership dei "Gemelli del Gol" con il suo amico fraterno Roberto Mancini. Insieme, conducono la Sampdoria a successi senza precedenti: tre trionfi in Coppa Italia (1985, 1988, 1989), una Supercoppa Italiana (1991) e l’indimenticabile scudetto nella stagione 1990-91. Vialli stesso segna un record di 13 gol in una singola edizione di Coppa Italia. Le loro avventure europee li vedono vincere la Coppa delle Coppe UEFA nel 1990, con Vialli autore di una doppietta in finale, e raggiungere la finale di Coppa dei Campioni nel 1992. Il legame con Mancini, spesso evidenziato nei toccanti auguri di compleanno, va oltre il campo, rivelando un’amicizia forgiata negli anni decisivi delle loro carriere, un legame che ha resistito al tempo e alle prove della vita. Nel 1992, Vialli si trasferisce alla Juventus per una cifra record mondiale. Nelle sue quattro stagioni a Torino, continua a collezionare trofei: una Coppa UEFA (1992-93), un altro scudetto (1994-95) e la Coppa Italia (1994-95). Il culmine arriva nel 1996, quando da capitano guida la Juventus alla vittoria della UEFA Champions League, suggellando in modo glorioso il suo periodo bianconero. La sua evoluzione da componente di un duo dinamico a leader capace di guidare una squadra al massimo onore europeo dimostra la sua versatilità e la sua capacità di ispirare. Nel 1996, Vialli approda al Chelsea, una mossa che simboleggia le crescenti ambizioni del club inglese. Nel 1998, fa la storia diventando il giocatore-allenatore dei Blues, un ruolo innovativo che mette in mostra il suo spirito pionieristico. Sotto la sua guida, il Chelsea ottiene un successo significativo, vincendo la League Cup, la Coppa delle Coppe UEFA e la Supercoppa UEFA nel 1998 – un triplete unico. Guida inoltre la squadra alla vittoria della FA Cup nel 2000 e del Charity Shield. La sua etica del lavoro e l’abilità nel sorprendere gli avversari lo rendono un punto di riferimento. È celebre il suo lancio di John Terry. La sua posizione come uno dei soli nove calciatori ad aver vinto tutte e tre le principali competizioni europee per club, e l’unico attaccante a farlo, è un risultato eccezionale che sottolinea ulteriormente il suo ruolo unico e il suo impatto culturale sul calcio inglese. Vialli ha vestito con orgoglio la maglia azzurra, collezionando 20 presenze e 11 gol con l’Under 21 e 59 presenze e 16 gol con la nazionale maggiore. Ha partecipato a due Coppe del Mondo FIFA (1986, 1990) e all’Europeo UEFA 1988, dove l’Italia raggiunse le semifinali e lui fu inserito nella squadra del torneo. Il suo ruolo successivo come capo delegazione della nazionale italiana, culminato con la vittoria di Euro 2020, è stato un momento di profonda emozione, immortalato nell’iconico abbraccio con Roberto Mancini, il culmine dei loro sogni condivisi. Oltre alle sue abilità tecniche – tiri potenti e precisi con entrambi i piedi e di testa, visione di gioco e intelligenza – Vialli possedeva un carisma innegabile e una forte etica del lavoro. Il suo sorriso, la sua leadership e il suo spirito sono costantemente menzionati come tratti distintivi. Giorgio Chiellini lo ha descritto come "un calciatore formidabile, un capitano carismatico, un direttore e un manager con una forte personalità", ma "soprattutto, un uomo di valori profondi, un vero esempio di coraggio". I tributi enfatizzano le sue qualità personali, che hanno lasciato un’impressione ancora più profonda e duratura rispetto ai suoi soli successi sportivi, dimostrando un impatto che ha trascende il campo da gioco. I tributi più toccanti provengono da Roberto Mancini, il suo "Gemello del Gol", che ha condiviso un messaggio sentito su Instagram: "Tanti auguri di buon compleanno, ti voglio bene. L’amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime". Un messaggio che richiama inevitabilmente il loro iconico abbraccio a Wembley dopo la vittoria a Euro 2020, simbolo di un legame incrollabile. Anche Attilio Lombardo e altri ex compagni come Ciro Ferrara e Alessandro Del Piero hanno espresso il loro profondo rispetto. Il post di Del Piero, "Nostro Capitano. Mio Capitano. Sempre. ‘Ciao Luca’", ne cattura la sintesi. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Roberto Mancini (@mrmancini10) La Juventus ha celebrato il suo 61° compleanno con un tributo speciale, affermando: "Gianluca Vialli non si commemora, si festeggia". Insieme ad Adidas e con il supporto della Fondazione Vialli e Mauro, il club ha lanciato una collezione esclusiva ispirata alla sua leggenda, i cui proventi sono destinati alla ricerca sulla SLA e alla prevenzione del cancro. Questa iniziativa trasforma la sua memoria in una forza per il bene, dimostrando una forma matura e significativa di ricordo. Anche il Chelsea ha reso omaggio al suo ex giocatore e allenatore, cambiando i colori del proprio stemma sociale in bianco e nero sui social media e definendolo costantemente una "leggenda". Una partita di leggende è stata giocata in sua memoria a Stamford Bridge. Gianfranco Zola, amico ed ex compagno, ha definito Vialli "un leader fino alla fine", ricordando: "Insieme abbiamo vinto tante partite e condiviso alcuni dei momenti più belli delle nostre vite… Perché, alla fine, eravamo sempre noi stessi: due ragazzi italiani e un pallone". Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Chelsea FC (@chelseafc) L’eredità di Vialli si estende oltre il campo attraverso la Fondazione Vialli e Mauro, dedicata alla ricerca sulla SLA e alla prevenzione del cancro. La sua battaglia pubblica e dignitosa contro la malattia, affrontata con immenso coraggio, continua a servire uno scopo più grande, offrendo speranza e ispirando azioni nella lotta contro malattie devastanti. Il suo ruolo di capo delegazione della nazionale italiana durante il trionfo di Euro 2020, al fianco di Roberto Mancini, ha mostrato la sua continua dedizione al calcio italiano, rimanendo "una fonte di ispirazione quotidiana" per giocatori e colleghi. |
