Il sindaco Fioravanti: "Affitti a basso costo per fermare lo spopolamento"
Italia

2025-09-07 16:17:00
La gavetta,
Marco Fioravanti
, l’ha fatta tutta. Operaio sin da ragazzo. Finisce gli studi stando in fabbrica, riuscendo a laurearsi. Diventa consigliere comunale, con Fratelli d’Italia, poi Presidente del consiglio comunale. Oggi è lui, il sindaco con il maggior consenso in Italia. Il suo segreto? Ogni martedì incontra i cittadini in un bar diverso della città: chiunque, ad Ascoli, sa di potergli parlare a quattr’occhi.
Una grande soddisfazione: nella classifica del Sole24Ore lei è risultato essere il sindaco più apprezzato d’Italia. Se l’aspettava?
«No, non me l’aspettavo, anche se il consenso era alto anche lo scorso anno, quest’anno mi hanno confermato per il secondo mandato con il 73,9% a riprova del consenso in città. La mia Ascoli sta crescendo e la sintonia con l’amministrazione ne è la riprova. Provo una grande emozione, una grande gioia, ma sento anche una grande responsabilità: il consenso non è un diritto acquisito, non è un regalo per sempre. La fiducia dei cittadini te la devi riconquistare ogni giorno e la devi conservare ogni giorno».
Questa attestazione di consenso arriva in una regione, le Marche, dove si andrà al voto in autunno. C’è gioco di squadra con il governatore ricandidato della Regione, Francesco Acquaroli?
«Sicuramente e credo che questo gioco di squadra favorisca tutti: la Regione ha sempre dato attenzione ad Ascoli e ai suoi territori, al Piceno, ai comuni maggiori come ai piccoli borghi, dando vita a una filiera istituzionale virtuosa che sta portando risultati tangibili e concreti per i nostri concittadini».
Ascoli è una città a misura d’uomo, una di città d’arte: come avete beneficiato del PNRR?
«Sicuramente ne abbiamo saputo trarre il meglio: siamo il quarto comune in Italia per fondi PNRR e quindi abbiamo avuto una grande capacità progettuale, prima di tutto per attirare fondi PNRR e poi per destinarli: niente di faraonico ma molti interventi mirati sulla qualità dell’abitare. Grazie al PNRR stiamo recuperando il 95% del patrimonio comunale dove realizzeremo alloggi che daremo in affitto a basso costo a chi porterà la residenza ad Ascoli Piceno per combattere lo spopolamento. E questo è un grande tema nazionale, non solo locale. E direi anche europeo».
Come sono i rapporti con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Mi sembra che vi conosciate già da tempo…
«I rapporti che ho con Roma sono ottimi anche perché Fratelli d’Italia ha un’importante classe dirigente che si è saputa fare strada da sola negli anni. Con molti c’è anche un rapporto di amicizia, abbiamo vissuto insieme anni di militanza. Con Giorgia Meloni ho un bellissimo rapporto: è un esempio, un modello anche politico. E sì: ci conosciamo da tanti anni, io l’ho sempre eseguita e sinceramente mi ha anche insegnato molto».
Cosa, per esempio?
«L’’importanza dello studio, della preparazione, dell’umiltà e anche del senso di responsabilità. Valori in cui Giorgia crede moltissimo, incarnandoli con il suo esempio».
Guardando al futuro Ascoli cosa vuole diventare? Qual è la prospettiva della città?
«Ascoli guarda avanti. La prospettiva è di essere sempre più capaci di attrarre un turismo di nicchia, che punta molto sull’investimento in cultura: abbiamo raddoppiato i numeri di presenza nei musei, lo sguardo dei nostri turisti è quello che si dedica a una città raffinata, ma al tempo stesso completamente rinnovata, come dicevo, grazie a un uso sapiente dei fondi Sisma e del PNRR. Abbiamo acquistato da una famiglia aristocratica un palazzo storico che conta, tra affreschi e cortili, 8 mila metri quadri di superficie. Ci faremo un albergo etico, ossia gestito da ragazzi con disabilità: un modello innovativo sociale che può dare anche un’esclusività».
Lei è sempre stato un ambientalista di destra. Come si declina questa formula nel governo di un comune?
«Io credo assolutamente nell’aspetto green ambientale come transizione ecologica non ideologica. Nell’ambiente come fattore di sviluppo. Ci ho scritto anche un libro, Noi siamo l’Ambiente, uscito l’anno scorso (edito da Baldini+Castoldi, ndr.). Ad Ascoli c’è un sito dove un’industria faceva elettrodi di carbonio, finito sotto infrazione europea e bloccato dal 2004. Erano 27 ettari inutilizzabili. Con il commissario ad Acta, il generale Vadalà abbiamo bonificato la prima parte, ossia 8 ettari, siamo usciti dall’infrazione europea e stiamo bonificando tutta l’area. Il masterplan prevede anche la transizione da archeologia industriale a archeologia di arte contemporanea, ma anche la cittadella intelligente del futuro».
Mettere insieme passato e futuro, alla fine fare politica significa questo, no?
«Sì e da sindaco devo mettere a terra questo principio: mantenere l’identità culturale non rinunciando al progresso tecnologico. Per farlo – e per recuperare abitanti, come dicevo – stiamo lavorano con Terna che aprirà nel nostro territorio a settembre il primo Innovation Zone in Europa. Uno spazio diviso in Innovation Hub, ossia accelerazione di start up che lavoreranno con l’investimento infrastrutturale di Terna nell’Asiatic Link e Innovation Lab, ossia master per tecnici che lavoreranno poi sulle infrastrutture di Terna».
