Pier Silvio: ‘Bene Meloni, Forza Italia rinasca’
politica e governo

2026-06-20 05:03:21
Ad affossare una volta per tutte lo
ius scholae
provvede, a sorpresa,
Pier Silvio Berlusconi
. E già che ci si trova, tira qualche affondo anche all’autore della proposta,
Antonio Tajani
. L’erede non arriva ad annunciare la discesa in campo, ma ci va più vicino di quanto non fosse mai successo. L’occasione è il tradizionale incontro con i cronisti a Cologno Monzese: l’amministratore delegato di Mediaset illustra i palinsesti delle reti tv, ma si sofferma anche su quelli del partito di famiglia. Sulla cittadinanza si scatena: "Sono più contro che a favore. Il principio va bene, ma non è il momento. Non è una priorità degli italiani". Una pessima idea e, sia chiaro, non partorita dalla casa reale. "È assolutamente falso che Tajani abbia seguito le indicazioni di Marina". Come se non bastasse, Berlusconi junior passa al contropelo anche i risultati del leader azzurro come ministro degli Esteri: "Mio padre si sarebbe scatenato, avrebbe tentato di fermare queste due follie delle guerre". Non è una promozione. Salvini esulta: "Partita chiusa, se ne occuperà la sinistra fra trent’anni". Tajani svicola: "C’è perfetta sintonia. Anche per me lo ius scholae non è una priorità". Matteo Renzi, che secondo Pier Silvio "ha perso credibilità e peso politico", s’imbufalisce, accusa Palazzo Chigi di aver "orchestrato l’attacco" e annuncia: "Lascio Mondadori". È probabile che la casa editrice sopravviva al colpo.
Impallinata la proposta, Pier Silvio passa al proponente. "Se non ci fosse Tajani bisognerebbe inventarlo. Questo non vuole dire che non si possa fare di meglio. Servono presenze nuove". Chiosa: "Non significa giovani". E la specifica è quanto meno sospetta, anche perché ricorda che lui ha 56 anni, il papà al momento della discesa in campo ne aveva due di più: 58. Non sarà che per gestire il "partito liberale moderato ancorato nel centrodestra ma con una spinta progressista" pensa a se stesso? Vuole il caso che il suo 58esimo genetliaco coinciderà con le prossime elezioni politiche. Lui non chiude le porte, pur sottolineando che ora è solo una remota eventualità: "Oggi non ho nessuna intenzione di fare il passo, ma guardando al futuro non escludo che, a un certo punto, possa dire: una sfida nuova. Perché no?". La tentazione c’è: racconta infatti di essere assalito da "gente normale" che gli dimostra traboccante affetto: "Sento che questa passione mi travolge e tendo a farla coincidere con la politica". Dell’insoddisfazione dei Berlusconi nei confronti di Tajani si mormorava da parecchio.
I figli del Cavaliere ritengono che una
Forza Italia
attenta ai diritti dovrebbe attestarsi al 20%. E anche per questo, secondo alcune voci, avrebbero chiesto a Fedele Confalonieri di verificare la possibilità e l’utilità di un acquisto di Radio Radicale. Invece il partito di Tajani è fermo all’8%. Il leader è troppo timido per raggiungere l’obiettivo. Riscontrano poi dentro Forza Italia un’ampia insofferenza nei confronti del cerchio magico di turno. "Dalla Chiesa è bravissima, Gasparri è bravissimo, ma ci vuole altro", dice Pier Silvio. Il leader azzurro evita il duello: "Se scendesse in campo sarei contento". Raccontano che Tajani abbia già notificato la sua disponibilità a farsi da parte, magari in cambio di un impegno pesante, chiosano i maligni: quello di sostenerlo nella corsa al Colle nel 2028.
Il caso Pier Silvio è un’altra cosa: che il principino ci pensi è fuori discussione. Che decida il gran passo è incerto. Non potrebbe "discendere in campo" se non per ambire alla premiership, dunque dovrebbe entrare in rotta di collisione con
Giorgia Meloni
. Per gli interessi dell’azienda il suo passaggio alla politica sarebbe probabilmente nocivo, forse disastroso. Saranno i vertici Mediaset a sconsigliarlo. Inclusa la "figlia maggiore" Marina (si bisbiglia che Tajani ieri l’abbia sentita) che è sempre stata attenta alle frizioni con la premier. Certo, anche Pier Silvio la blandisce: "Sta facendo un grande lavoro. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è uno dei migliori d’Europa, per non dire oltre". Ma con un suo ingresso in politica lo scontro sarebbe inevitabile. Insomma Pier Silvio è passato dagli spalti a bordo campo, ma se farà l’ulteriore e definitivo passo chi può dirlo?
