Polizia e Eni combattono le truffe online: phishing e frodi digitali al centro
notizia

2025-01-13 06:46:03
Nell’era digitale, la protezione dei cittadini dalle
truffe online
è diventata una priorità assoluta. La crescente sofisticazione delle minacce digitali impone una risposta coordinata tra pubblico e privato, ed è proprio in quest’ottica che nasce la nuova alleanza tra
Polizia di Stato
ed
Eni
. Questa collaborazione si pone come obiettivo principale la sensibilizzazione degli utenti, offrendo strumenti concreti per difendersi dalle insidie del
cybercrime
, sempre più abili nell’elaborare strategie di raggiro e frode.
Un fenomeno in molteplici forme
Il fenomeno delle
frodi finanziarie
si manifesta oggi in forme molteplici e in costante evoluzione. La campagna, che vede la partecipazione attiva anche di
Enilive
e
Plenitude
, si concentra in particolare su quelle pratiche criminali che sfruttano la vulnerabilità degli utenti online. In prima linea, la tecnica del
phishing
rappresenta una delle minacce più diffuse e pericolose: i criminali digitali sono in grado di replicare loghi, grafiche e persino i linguaggi delle comunicazioni ufficiali per indurre le vittime a fornire dati sensibili e credenziali bancarie.
Phishing e falsi investimenti
Oltre al
phishing
, il panorama delle
truffe online
si arricchisce di nuove forme di raggiro. Si assiste a una crescita esponenziale dei cosiddetti
falsi investimenti
, offerte di guadagno rapido che promettono rendimenti elevati e sicuri, ma che in realtà nascondono trappole studiate nei minimi dettagli per svuotare i conti delle vittime. Accanto a queste, emergono anche i rischi legati ai
job scam
, ovvero le offerte di lavoro ingannevoli che mirano a raccogliere informazioni personali o a indurre i candidati a versare somme di denaro per inesistenti pratiche di selezione.
Money muling
Non meno preoccupante è il fenomeno del
money muling
, che coinvolge inconsapevolmente cittadini nella movimentazione di denaro di provenienza illecita. Attraverso annunci, email o contatti sui social network, i truffatori convincono le vittime a prestare i propri conti bancari per trasferimenti di denaro, rendendole così complici di attività criminali.
Diffusione su WhatsApp
La diffusione delle truffe avviene oggi soprattutto tramite canali di comunicazione istantanea come
WhatsApp
, dove si registra un aumento significativo di messaggi fraudolenti provenienti da numeri con prefisso internazionale, in particolare il +44. Questi messaggi sono spesso accompagnati da questionari apparentemente innocui, ma finalizzati alla raccolta indebita di dati personali, con il rischio concreto di cadere vittima di ulteriori
frodi finanziarie
.
Come difendersi
Per difendersi da queste minacce, gli esperti consigliano di adottare alcune semplici ma fondamentali precauzioni. Prima di tutto, è essenziale verificare sempre l’autenticità dei domini internet: i siti ufficiali di
Eni
terminano esclusivamente con eni.com, eniplenitude.com o versalis.com. Prestare attenzione alla correttezza grammaticale dei messaggi ricevuti può essere un valido indizio per smascherare i tentativi di
phishing
, così come evitare di condividere informazioni sensibili attraverso canali non ufficiali.
La
Polizia di Stato
mette a disposizione dei cittadini il portale
www.commissariatodips.it
, un punto di riferimento per segnalazioni e assistenza in caso di sospetti episodi di
cybercrime
.
Eni
, dal canto suo, ha creato una sezione dedicata sui propri siti web dove vengono raccolti esempi concreti di
phishing
già rilevati, offrendo inoltre un podcast informativo realizzato in collaborazione con le forze dell’ordine per educare e aggiornare costantemente gli utenti sulle nuove strategie di attacco.
