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Quanto costa una pausa all’Autogrill nel 2025: l’analisi di Altroconsumo sui pesanti rincari **Titolo riformulato:** **Costi delle pause all’Autogrill 2025: Altroconsumo svela i rincari** Se preferisci un tono più accattivante: **Le pause all’Autogrill saliranno: ecco cosa rivela Altroconsumo su 2025**

cibo e bevande

2025-09-30 15:39:21

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento del traffico in autostrada, moltissimi italiani si trovano a fare

tappa in un’area di servizio

per una

pausa,

un caffè o uno spuntino. Ma

quanto ci costa

davvero fermarsi all’Autogrill?

Altroconsumo

ha condotto

un’indagine in 16 aree di servizio

nei pressi di Milano, Roma, Napoli e Venezia, analizzando i prezzi di acqua, caffè, snack e panini. I risultati sono chiari: mangiare e bere in autostrada costa molto di più che altrove. Che l’Autogrill fosse "costoso" non è una novità: ma l’indagine di Altroconsumo fa un

confronto impietoso

con i prezzi di supermercati e bar. Ecco i risultati.

I costi dell’Autogrill: le maggiorazioni su acqua, caffè e panini

Altroconsumo ha considerato una serie di prodotti che spesso

si comprano negli Autogrill,

anche per non partire "carichi". In particolare, i

beni di prima necessità

come acqua, snack e panini

restano penalizzanti

per chi è in viaggio, rendendo difficile contenere le spese anche per un semplice spuntino.

L’acqua: bene essenziale, ma il prezzo non lo è

L’

acqua

, elemento

indispensabile

soprattutto n

ei lunghi viaggi estivi,

è uno dei prodotti con la

maggiore differenza di prezzo.

In autostrada si paga in media

3,18 euro al litro

, circa

cinque volte di più

rispetto al supermercato, dove il prezzo medio si attesta su

0,63 euro/litro.

Anche se il costo è leggermente diminuito rispetto al 2024 (-5%), rimane comunque esageratamente alto per un bene primario.

Caffè e cappuccino: la colazione che pesa

Anche

fare colazione

in autogrill può diventare un lusso: un semplice

caffè al banco costa in media 1,46 euro

, con punte tra 1,30 e 1,50 euro. Questo rappresenta un

aumento del 7% rispetto al 2024

e un

21% in più rispetto ai bar

cittadini, dove il prezzo medio è di 1,20 euro. Il

cappuccino

invece si mantiene

stabile

rispetto all’anno scorso, ma è comunque

caro

:

1,85 euro in media,

con punte fino a 2,20 euro. Nei bar tradizionali, costa in media 1,60 euro, quindi siamo comunque

a +16%.

Cornetti e brioches lievitano (di prezzo)

Anche le

brioche

e

cornetti

seguono il trend dei rincari. Il

prezzo medio è di 2 euro,

ma può

arrivare a 2,20 euro

in alcune aree. Rispetto al 2024, si registra un

aumento del 16%,

e se confrontato con il prezzo nei bar (media 1,37 euro), si nota un

sovrapprezzo del 47%.

Panini: meno cari rispetto al 2024, ma ancora esagerati

Una

piccola nota positiva

riguarda i panini: il

prezzo medio

è sceso a

6,80 euro,

rispetto ai

7,20 euro del 2024

(-6%). Tuttavia, in alcune aree

si arriva a 8,50 euro

per un panino semplice con salume e formaggio. Nei bar cittadini, un panino simile costa

in media 4,30 euro,

quindi il prezzo autostradale

rimane superiore del 57%.

Bevande e gelati: cifre da capogiro

Chi desidera una

Coca Cola

dovrà prepararsi:

il prezzo si aggira intorno agli 8 euro al litro

, considerando bottigliette da 450 a 700 ml. Nei

supermercati

, lo stesso prodotto costa

circa 1,39 euro/litro,

quindi si tratta di un costo oltre

5 volte superiore

. Anche i

gelati confezionati

, come il classico Magnum, registrano

un rincaro:

oltre

3 euro

per uno stecco,

più del doppio

rispetto al prezzo medio in supermercato (1,30 euro).

Snack confezionati: prezzi altalenanti, ma qualche segnale positivo

Anche per chi desidera semplicemente uno

snack veloce durante il viaggio

, i prezzi in autostrada non sono sempre amichevoli. Tuttavia, in questo caso si osservano

andamenti meno omogenei

: alcuni prodotti sono aumentati, altri invece sono

calati rispetto allo scorso anno.

A spiccare tra tutti sono gli

energy drink

, in particolare le famose lattine di Red Bull, che arrivano a sfiorare i

16 euro al litro

. Questo significa un aumento del

23% rispetto al 2024

e un prezzo che supera di gran lunga quello nei supermercati. È uno degli esempi più evidenti del sovrapprezzo autostradale.

Le

patatine confezionate

, invece, presentano una

situazione più sfumata

. Il prezzo medio per una confezione varia attorno ai

3,50 euro

, con grammature comprese tra 165 e 200 grammi. Ma a fare la differenza, quest’anno, è stata la tipologia di formato trovato: i formati più grandi hanno un costo al chilo più conveniente, e questo ha portato a una

riduzione media del prezzo al chilo del 28% rispetto all’anno scorso

.

Un discorso simile vale per i

cracker

, come i classici Tuc, che sono molto presenti sugli scaffali degli autogrill. Il

prezzo

per una confezione da 100 grammi va da

2,49 a 3,70 euro

, con una

tendenza in calo

rispetto al 2024, anche se le variazioni tra un punto vendita e l’altro restano significative.

Infine, una

nota in controtendenza

riguarda il

cioccolato

: mentre nella grande distribuzione i prezzi sono aumentati, nelle aree di servizio si registra un

calo medio

. Il

costo di una tavoletta

varia parecchio in base alla marca e al punto vendita, oscillando tra

1,30 e 4,99 euro

. Un piccolo sollievo per chi vuole concedersi qualcosa di dolce senza sentirsi troppo penalizzato.

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