Stessa spiaggia, ma il mare costa di più: prezzi degli ombrelloni e lettini in aumento. Concessioni prorogate fino al 2027.
Italia

2026-06-26 18:35:27
Roma, 10 luglio 2025 –
Stessa spiaggia,
stesso mare e stessa situazione sul fronte delle concessioni balneari. A quasi vent’anni dal varo dell’ormai
famosa direttiva Bolkestein
– che imporrebbe
bandi pubblici
per la gestione dei bagni – ,e a cinque dall’avvio della procedura di
infrazione europea contro l’Italia
, per gli stabilimenti marittimi si apre l’ennesima stagione all’insegna dell’incertezza e delle polemiche. Più Europa ha fatto un blitz in uno dei bagni simbolo dell’estate,
il Papeete di Milano Marittima
, offrendosi provocatoriamente di gestire il bagno preferito di
Matteo Salvini:
“Inviteremo il ministro – afferma il presidente di
Più Europa e Radicali Matteo Hallissey
– per verificare cosa offre la concorrenza un mojito con più servizi e meno costi per i cittadini”. Il gruppo Papeete ha annunciato querele.
Bolkestein, ‘invaso’ il Papeete. +Europa: “Pronti a gestire lo stabilimento”. I titolari: “Denunciamo”
Nel frattempo, sulle nostre spiagge, i prezzi continuano a salire, con rincari medi tra il 5% e il 9%, ben al di sopra dell’inflazione (del 2%), secondo un’indagine condotta su 213 bagni da Altroconsumo.
IL PUNTO
Con un decreto ad hoc e
in attesa di una vera e propria riforma
, il governo ha
prorogato le attuali concessioni
fino al settembre 2027, prevedendo anche che, in caso di ragioni oggettive che impediscano il completamento della procedura di gara, sia possibile un ulteriore rinvio al 31 marzo 2028. Inoltre, nel caso di un nuovo concessionario, quello uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. Un indennizzo “pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione”, al netto di aiuti o sovvenzioni pubbliche, e “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni“.
UNA MANCIATA DI GARE
Sono una trentina, al momento, i sindaci che hanno avviato le procedure per le concessioni balneari. Un numero esiguo, spiegano dall’Associazione dei Comuni, “che mette in luce le complicazioni legate alla liberalizzazione del settore. La situazione attuale riflette
una realtà ben lontana dalla tanto attesa riforma
, con le aspettative delle amministrazioni locali che si scontrano con le storiche pratiche di gestione delle spiagge”. I Comuni coinvolti si trovano in alcune delle regioni più turistiche d’Italia. Tra questi, spiccano Chioggia in Veneto; Ravenna, Cervia e Misano Adriatico in Emilia-Romagna; Imperia, Chiavari e Lavagna in Liguria; e diverse località in Toscana, come Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Viareggio, Carrara e Grosseto.
CARISSIMO OMBRELLONE
Secondo un’indagine di Altroconsumo, per gli italiani che hanno scelto il mare per le vacanze si profila un vero e proprio salasso con prezzi per
una settimana di ombrellone che superano i 300 euro.
L’estate in spiaggia, dunque, si annuncia particolarmente onerosa. Alghero, in Sardegna, e la marchigiana Senigallia sono le località con gli aumenti più marcati: +9% rispetto alla scorsa estate. Seguono Palinuro, in Campania, e Gallipoli in Puglia con +7%. La media nazionale dei rincari si attesta al 5%, ben oltre il tasso d’inflazione, che si aggira intorno al 2%. Alassio (Savona) si conferma la località più costosa: per una settimana in spiaggia,
il prezzo medio nelle prime quattro file è di 340 euro,
con la prima fila che può arrivare a 354 euro. All’opposto, Rimini si distingue per l’offerta più accessibile: 150 euro di media e 166 euro per la prima fila. Senigallia, nonostante i rincari, si attesta a 158 euro.
VACANZE AL RISPARMIO
Secondo un rapporto Confcommercio-Censis, cresce la quota di famiglie che ha già pianificato le vacanze (37,7%), il dato più alto dal 2019.
Le rinunce restano elevate
soprattutto tra chi ha meno risorse (41,8% delle famiglie a basso reddito) e al Sud (38,8%), soprattutto per motivi economici (53,5%).
