Titolo riformulato: **"Livorno, nuovo logo in discussione: la società pensa a un cambiamento clamoroso"** Se preferisci un tono più accattivante: **"Livorno, il nuovo logo potrebbe cambiare: ecco cosa dice la società"**
notizia

2026-02-07 20:06:00
LIVORNO. A un mese esatto dalla conquista dello scudetto di
Serie D
, l’
Unione Sportiva Livorno 1915
inaugura ufficialmente la nuova stagione con la partenza per il ritiro precampionato,
mercoledì 9 luglio
. Ma a fare notizia nelle ultime ore non è solo l’aspetto sportivo: la presentazione del nuovo logo del club ha sollevato un’ondata di critiche da parte della tifoseria amaranto. La società, attraverso un comunicato, ha deciso di rispondere alle contestazioni, chiarendo le motivazioni alla base della scelta.
Ritiro anticipato e nuovi innesti in arrivo
Nel pomeriggio del 9 luglio la squadra è partita per il ritiro estivo, con largo anticipo rispetto alle altre formazioni di
Serie C
. Una decisione voluta dal nuovo allenatore
Alessandro Formisano
, che ha convocato 25 giocatori per avviare il lavoro sul campo: tra loro giovani da valutare, ragazzi in prova e calciatori che hanno già rinnovato. «Formisano e il suo staff hanno voluto iniziare in anticipo per conoscere meglio i più giovani, testare alcuni ragazzi in prova e iniziare a costruire la giusta amalgama con chi ha rinnovato», spiega il club. A partire dalla prossima settimana è previsto l’inserimento dei nuovi acquisti, che saranno annunciati solo dopo aver completato visite mediche e firme sui contratti. Il progetto, conferma la società, punta alla promozione in Serie B entro due o tre stagioni. «Stiamo lavorando per allestire una squadra competitiva, composta da giocatori che possano aiutarci a raggiungere la Serie B entro due o tre stagioni. È questa, fin dal primo giorno, la priorità della nuova proprietà», si legge nella nota del club.
Nuova struttura societaria e investimento sul vivaio
Parallelamente al mercato e al lavoro sul campo, il Livorno sta completando anche la riorganizzazione interna, con l’inserimento di nuove figure operative, tra cui un addetto stampa e personale in segreteria. Grande attenzione è rivolta anche al settore giovanile, che potrà finalmente contare su una sede stabile a Livorno grazie alla concessione ventennale di un centro sportivo. «Tra circa un mese, decine di bambini potranno iniziare a indossare la maglia amaranto senza doversi più spostare da Livorno. Una conquista resa possibile dalla decisione storica di acquisire un centro sportivo di proprietà — o meglio, in concessione per i prossimi vent’anni».
Il caso del nuovo logo: la posizione del club
La presentazione del nuovo logo, avvenuta il giorno precedente presso lo
studio Zaki
nel quartiere Venezia, ha innescato un acceso dibattito tra i tifosi. Il club ha scelto di non ignorare le polemiche e ha preso pubblicamente posizione. «Prendiamo atto del malcontento suscitato dal lancio del nuovo logo […] Tuttavia, crediamo sia giusto che le cose vengano conosciute fino in fondo, prima di sparare a zero contro tutto e tutti.» La società ha anche spiegato i motivi che l’hanno spinta a procedere con un nuovo marchio, sottolineando come l’anomalia gestionale legata alla titolarità del nome e del logo abbia creato ostacoli operativi. «Siamo l’unico club professionistico in Italia — e probabilmente al mondo — che ha la denominazione ufficiale intestata a un club (il Club Magnozzi) e il logo in capo a un privato (Enrico Fernandez). Una situazione anomala, che ci ha messo in difficoltà più volte e che rappresenta una vera e propria stortura». In questo contesto, la modifica si sarebbe resa inevitabile. Tuttavia, il club fa sapere di aver aperto una riflessione con la Lega per verificare la possibilità di intervenire nuovamente sul logo, a partire proprio dall’elemento più contestato. «Stiamo facendo delle valutazioni con la Lega […] per capire se sarà possibile ottenere ancora qualche giorno per modificare l’elemento del “dollaro”».
Fiducia, non polemiche
In chiusura, il comunicato invita la piazza a non lasciarsi trascinare da dinamiche distruttive legate a vicende del passato, e a valutare l’operato della società con maggiore equilibrio. «Le polemiche che alcuni sollevano a ogni nostro passo non nascono da una reale valutazione di ciò che facciamo, ma da una volontà precisa di destabilizzare […] Agli altri chiediamo solo un po’ di fiducia in più e qualche polemica in meno». «I nostri programmi non cambiano. Andiamo avanti con la stessa determinazione del primo giorno, consapevoli che gli inciampi e le incomprensioni si superano sempre. Basta volerlo.»
