Transizione obbligazionaria: Quaestio SGR svela il 2025 tra scenari e opportunità
notizia

2025-12-08 13:46:24
Dalla stabilità dei
rendimenti
al ritorno al centro della scena dell’
Europa
, passando per l’exploit degli
Emergenti
. Il primo semestre 2025 ha raccontato una storia molto più complessa per il segmento dei
bond
di quanto dicano i numeri finali. Stamattina, nella conferenza stampa tenutasi a Milano, gli esperti di
Quaestio SGR
hanno approfondito quella che è la loro view analizzando le tensioni sottotraccia che hanno attraversato i mercati obbligazionari globali, tra divergenze macroeconomiche, ritorno dell’avversione al rischio e volatilità politica. Nel
Vecchio Continente
l’allentamento BCE ha sostenuto il credito, mentre negli
Stati Uniti
l’inflazione e i dubbi sulla sostenibilità fiscale hanno guidato il riposizionamento degli investitori.
La view di Quaestio sui titoli di Stato
In particolare,
Quaestio
, casa d’investimento italiana che si rivolge ad investitori istituzionali, ha analizzato oggi dal suo punto d’osservazione privilegiato quello che sta avvenendo nell’
obbligazionario
, un mercato a cui si guarda sempre con maggiore interesse in questa fase.
A partire dai
bond governativi
: “Nei mercati dei titoli governativi, le curve dei rendimenti hanno mostrato una tendenza a un graduale irripidimento, in particolare negli Stati Uniti, dove i rendimenti a lungo termine sono aumentati nonostante segnali di rallentamento economico e un’inflazione in decelerazione. Il Treasury decennale ha oscillato tra il 4,2% e il 5% durante il semestre, riflettendo una combinazione di aspettative sui tassi della Federal Reserve e un crescente disagio legato alla sostenibilità fiscale. In Europa, l’avvio del ciclo di allentamento della Banca Centrale Europea – con il primo taglio dei tassi a giugno – ha portato ad un calo dei rendimenti a breve e a una stabilizzazione di quelli a lunga, soprattutto in Germania e Francia. Il Regno Unito ha invece mantenuto una traiettoria più incerta, frenato da un’inflazione core ancora ostinata. In Giappone, la fine della politica di tassi negativi ha innescato un repricing generalizzato lungo tutta la curva, portando i rendimenti a livelli non osservati da oltre un decennio”, ha spiegato
Federico Valesi
, CFA, Lead Portfolio Manager Credit Strategies di
Quaestio
SGR
.
La situazione nel credito corporate
“Nel
credito
corporate
, il quadro è stato più resiliente. Gli spread dell’investment grade sono rimasti stabili o solo lievemente più ampi, nonostante il deterioramento delle condizioni macroeconomiche e l’inasprimento delle condizioni finanziarie. Il mercato high yield ha vissuto una maggiore volatilità: dopo un inizio d’anno positivo, con flussi in entrata sostenuti e performance brillanti, i mesi primaverili hanno segnato un rallentamento, complice l’allargamento degli spread negli Stati Uniti e le rinnovate preoccupazioni sulla qualità del credito in alcuni segmenti ciclici. In Europa, la debolezza economica ha contribuito a mantenere compressi i premi al rischio, sostenuti dalla prospettiva di ulteriori interventi espansivi da parte della BCE”, ha rimarcato ancora Federico Valesi.
La sorpresa degli Emergenti
“Una delle sorprese più rilevanti del semestre è venuta dai M
ercati Emergenti
, in particolare dal debito in valuta locale. Sostenuti da un dollaro strutturalmente più debole e da fondamentali economici in miglioramento in diversi paesi – come Messico, Indonesia e India – gli asset obbligazionari emergenti hanno attirato flussi significativi. Le performance in valuta locale sono risultate tra le migliori del comparto obbligazionario globale, con ritorni a doppia cifra in alcuni mercati. Anche il debito in hard currency ha beneficiato dell’appetito per il rischio, pur restando sensibile alla volatilità geopolitica e al sentiment globale sugli asset rischiosi”, ha proseguito il manager di Quaestio.
Le prospettive per il futuro
“Guardando al
secondo
semestre
, gli operatori rimangono focalizzati sul tema del carry, prediligendo strategie che massimizzino il rendimento da coupon in contesti di tassi stabili. Debito emergente, obbligazioni strutturate di alta qualità e segmenti selezionati del credito high yield rappresentano, al momento, le aree con il miglior rapporto rischio/rendimento. Tuttavia, il quadro resta fragile: le scelte delle banche centrali, le dinamiche fiscali e i fattori geopolitici continueranno a determinare la traiettoria dei mercati obbligazionari globali nei prossimi mesi”, ha concluso Valesi.
La crescita dell’High Yield europeo
“Il mercato
High Yield europeo
ha fatto registrare nel primo semestre del 2025 un total return di 2.70%, del tutto in linea con il rendimento espresso dall’asset class ad inizio anno (5.20%). Un dato che può apparire sorprendente alla luce della enorme volatilità che ha seguito il Liberation Day di aprile, ma in fondo giustificabile dalle dinamiche osservate finora per tassi e spread. Se è vero che il movimento di steepening delle curve dei rendimenti ha riguardato anche i governativi europei, sulle scadenze intermedie – quelle piu’ rilevanti per il mercato High Yield – il livello dei tassi non è fondamentalmente cambiato da inizio anno”, ha spiegato
Alberto
Biscaro
, CFA, Portfolio Manager Credit Strategies di
Quaestio
SGR
.
I settori più interessanti
“Manteniamo una visione costruttiva sul
settore bancario
: il progressivo re-rating delle banche periferiche, in parallelo alla riduzione in peso del comparto nel segmento High Yield, ha comportato una compressione delle valutazioni dei titoli. A fronte di ciò, preferiamo titoli di banche “national champion”, eventualmente nella forma di strumenti Additional Tier 1. Un’altra area in cui conserviamo convinzione è quella delle Utility: il settore mostra una bassa sensibilità al ciclo economico e ospita opportunità nei titoli ibridi di emittenti con merito creditizio Investment Grade, come nel caso di A2A. In un anno di questo tipo, un’importante fonte di alpha è stata rappresentata dalle nuove emissioni sul mercato primario, che ci hanno permesso di riposizionare il portafoglio su storie con profili rischio/rendimento che riteniamo più interessanti. Tra queste, segnaliamo diversi emittenti attivi nel settore del riciclo dei rifiuti, ambito in crescita e coerente con l’approccio ESG della nostra strategia High Yield. Tra i nomi di rilievo figura anche l’italiana Itelyum”, ha sottolineato
Filippo
Moroni
, Portfolio Manager Credit Strategies di
Quaestio
SGR
.
