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Un studente rifiuta l’esame orale: "Basta con il sistema dei voti"

notizia

2025-03-28 16:09:51

Terzo caso in Veneto di uno studente che ha rifiutato di sottoporsi all’esame orale, ottenendo comunque il diploma per la somma dei crediti. E’ successo – racconta Il Gazzettino – al liceo classico Canova di Treviso dove un diciottenne è passato all’esame con poco più di 60 su cento. La scelta del giovane trevigiano segue quelle di Gianmaria Favaretto, 19enne studente dello scientifico Fermi di Padova, e di Maddalena Bianchi, studentessa allo scientifico di Belluno.   Su queste vicende prende posizione oggi anche la rete degli Studenti Medi del veneto, che in una nota critica l’annuncio del ministro Valditara di voler introdurre la bocciatura in casi simili.

E’ di ieri la notizia che una studentessa liceale di Belluno aveva

rifiutato l’esame orale alla maturità

.

Anche in questo caso, spiega la studentessa 19enne

Maddalena Bianchi

al Corriere Veneto, la scelta era stata presa per

protestare contro "i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente

".

La protesta di Maddalena

I docenti – ha detto – non hanno capito le mie difficoltà umane.

Ho fatto un discorso ai professori

, me l’ero preparato a lungo. Ho provato a descrivere nel dettaglio quello che secondo me a scuola non funziona". Maddalena racconta di aver iniziato il liceo "non conoscendo nessuno. Entravo in classe disorientata, da parte dei compagni ho avuto un ‘ottima accoglienza. Avevo però anche provato a parlarne con i professori, ma nessuno ha mai dimostrato interesse. I docenti non guardano come sta lo studente davvero. Sono solo interessati al voto – osserva – e questo crea molta competitività. Con qualche docente siamo anche riusciti a confrontarci, con altri no. Alcuni hanno provato a cambiare, senza riuscirci". Ammette, comunque, che la commissione l’ha ascoltata "con interesse. Mi hanno detto – sottolinea – che essendo dentro al sistema sanno che ci sono delle cose che non vanno bene ma che cambiarle è difficile. Per la prima volta credo di aver sentito il loro aspetto umano più profondo. InNord Europa a scuola si abbatte la competitività con nuovi sistemi di insegnamento".


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Rete studenti: “L’esame non tiene conto del nostro futuro”

"Sempre più ragazzi e ragazze scelgono, giustamente, di protestare contro questo tipo di maturità e come

sindacato studentesco

non possiamo che essere d’accordo: c’è un problema e allora forse il ministro dell’Istruzione Valditara dovrebbe ascoltarci invece che girare la testa altrove".

A dirlo, all’ANSA, è Bianca Piergentili, coordinatrice della

Rete degli studenti

a proposito dei recenti casi di studenti che non vogliono sostenere l’orale agli esami di maturità e vengono ugualmente promossi.

"Lo abbiamo detto ormai troppe volte: l’esame di Stato va ripensato. Ad oggi è un esame che non tiene conto né delle esigenze della comunità studentesca e del proprio futuro, né valuta il percorso formativo fatto nei cinque anni di scuola superiore. Con la creazione di quello che è il curriculum dello studente, l’esame diventa discriminatorio proprio perché si valuta in base alle opportunità singole di ciascuno di noi. La scuola dovrebbe preparare il nostro futuro, non valutarci sulla base delle possibilità avute durante i cinque anni", conclude l’esponente della Rete degli studenti.

Ugl scuola: “Servono regole, l’orale va sostenuto”

"Noi riteniamo che la scuola debba avere regole precise che garantiscano ognuno in merito ai risultati raggiungibili. Nel momento in cui sono previste prove orali e scritte, soprattutto in un contesto teso a chiudere il ciclo scolastico, non è auspicabile che possano esistere diversi modi di valutazione". A dirlo è il segretario nazionale UGL Scuola

Ornella Cuzzupi

.

"Certo possiamo anche comprendere la voglia di contestazione dei giovani, e nulla toglie che chiunque possa far mettere agli attila contrarietà a sostenere la prova orale, fermo restando che, dopo l’eventuale precisazione, si sostenga la prova specifica. Tra l’altro, noi crediamo che la prova orale, in quanto esercizio di espressione e di esposizione, sia fondamentale per una valutazione complessiva dei ragazzi", conclude la dirigente sindacale

Dirigenti Scuola: “C’è bisogno di ascolto”

"I recenti casi degli studenti che rifiutano di sostenere il colloquio di maturità per protestare contro un sistema visto come rigido e competitivo – commenta con l’Ansa

Roberto Mugnai

, vicepresidente nazionale DirigentiScuola- sollevano non pochi interrogativi: si tratta di

gesti nati da un disagio vissuto

quotidianamente da molti studenti e studentesse pressati da eccessive aspettative scolastiche e familiari. Se da un lato riteniamo che a un esame pubblico sia necessario mantenere un comportamento rispettoso e responsabile, e che sia legittimo attendersi serietà da tutti i candidati, d’altra parte sarebbe superficiale ridurre questi gesti di "dissenso civile" a semplici mancanze di rispetto. È una richiesta di attenzione rivolta al mondo degli adulti, della scuola e della politica: c’è forse più bisogno di ascolto che di giudizio. Episodi come questi devono portare a una riflessione profonda, non solo sull’Esame di Stato: è l’intero impianto scolastico da ripensare, dalla didattica all’organizzazione del tempo-scuola, dal sistema delle classi alla cultura della valutazione. Serve un cambiamento profondo che renda la scuola luogo di crescita e non di classificazione", conclude il dirigente sindacale.

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